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Inibitori, il Tar respinge un ricorso delle case farmaceutiche.
Il provvedimento riguarda la richiesta di sospensiva presentata contro la delibera della Giunta regionale sugli inibitori della pompa protonica. Il Tribunale amministrativo regionale ha riconosciuto l’assenza di pregiudizio grave e irreparabile e fissato per il 16 gennaio 2008 la data per l’udienza nel merito.Il Tar della Sardegna ha respinto oggi la richiesta di sospensiva presentata da alcune case farmaceutiche contro la delibera della Giunta sugli inibitori della pompa protonica. A proporre l’istanza sono state la AstraZeneca, la Recordati, la Altana Pharma e la Almiral, che contestano l’adozione della delibera del 28 febbraio 2007 (Programma degli interventi di miglioramento e di contenimento della spesa farmaceutica. Misure di contenimento relative alla categoria terapeutica omogenea inibitori della pompa protonica).
Il Tribunale amministrativo regionale ha riconosciuto l’assenza di pregiudizio grave e irreparabile e fissato per il 16 gennaio 2008 la data per l’udienza nel merito. La delibera contestata dalle case farmaceutiche regolamenta il consumo di una particolare tipologia di farmaci (utilizzati per acidità gastrica, esofagiti, disturbi dello stomaco), e ha già permesso alla Sardegna di ottenere il via libera al piano di contenimento della spesa farmaceutica, sottoposto a controllo da parte del Ministero della Salute e da quello dell’Economia, con il conseguente trasferimento di 27 milioni di euro da parte del Governo.
Il provvedimento era stato adottato a febbraio, quando la Regione aveva scelto di sospendere l’applicazione dei ticket di 10 euro, prevista dalla finanziaria nazionale e ancora in vigore in tutte le altre regioni, in attesa di modifica e oggetto di un provvedimento in discussione in Parlamento. I sardi, quindi, non pagano il ticket di 10 euro sulla specialistica a differenza dei cittadini del resto d’Italia.
Per compensare il mancato gettito derivante dalla sospensione del ticket, la Regione ha deciso di introdurre il prezzo di riferimento regionale per gli inibitori della pompa, ovvero – trattandosi di farmaci equivalenti, cioè riconosciuti di pari efficacia e sicurezza rispetto a quelli di marca – aveva previsto di rimborsare il prezzo del farmaco generico, che a parità di efficacia presenta il prezzo minore. Sulla delibera avevano espresso parere favorevole anche i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale.
Per l’industria farmaceutica, i farmaci equivalenti rappresentano una concorrenza temibile: fanno calare il fatturato dei farmaci ”di marca”, scoraggiano il ricorso a farmaci più nuovi e più costosi con lo stesso effetto curativo, impediscono la pubblicità indiretta dell’industria farmaceutica produttrice dei farmaci ”di marca”.
Per la Regione, però, il risultato che si ottiene con la diffusione dei farmaci equivalenti significa un risparmio notevole per i cittadini e la disponibilità di risorse economiche maggiori, da investire in ricerca e servizi per la collettività.
In questo quadro è stato presentato il ricorso delle industrie farmaceutiche che chiedevano la sospensiva della delibera. E ancora una volta, di fronte ad una delibera contestata da chi è portatore di interessi diversi da quelli dei cittadini, il Tribunale ha dato ragione alle decisioni della Regione.
Da “www.regione.sardegna.it”

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