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Aumenta l’uso dei generici

Aumenta l’uso dei farmaci generici nel nostro Paese.
Con una copertura di circa il 28 per cento del consumo totale di farmaci, in Italia il mercato del generico si sta espandendo, anche se più cautamente rispetto ai trend di altri Paesi europei. Delle quasi 600 registrazioni attivate al momento, circa il 30 per cento risale proprio a quest’ultimo anno. L’occasione per parlarne è stata promossa lo scorso aprile da Tad Pharma, specializzata  in generici, nata in Germania nel 1968 e presente ora anche in Italia. D’altra parte l’argomento è nuovamente di attualità per via dello scadere del brevetto su più molecole, fra cui spiccano quelle di uso comune per il trattamento di patologie croniche. Senza contare l’emergere di nuove possibilità nella gestione di pazienti a carico del Servizio sanilario nazionale, tanto che in Germania, secondo i dati presentati, il mercalo del generico (affermatosi prima che nel nostro Paese) costituisce attualmente circa il 48 per cento della spesa sanitaria pubblica. Non è tanto la ricerca, infatti, a interessare chi si dedica a produrre generici, quanto la produzione su larga scala, intesa come preparazione di chemioterapici, per via del loro costo elevato, ma soprattutto come distribuzione di grandi volumi di farmaci per il trattamento di malattie croniche. Questo tipo di politica in Germania ha già permesso un risparmio a livello di spesa sanitaria pubblica e, da poco, anche il lancio di un progetto che mira a ridurre gli errori che i pazienti anziani, o comunque affetti da molteplici  patologie, possono commettere nell’assumere più trattamenti concomitanti.  E anche in Germania, come già in Svezia, ha preso il via la produzione di blister personalizzati, progettati per contenere assieme tutti i farmaci (ove possibile, di tipo generico) da assumere nello stesso momento.  

 
 

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