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Big Pharma, classifica delle top 50 del 2011

fonte: http://www.pharmastar.it/index.html?cat=18&id=8320 10 giugno 2012
 

La scadenza dei brevetti incomincia a farsi sentire sul serio e incide profondamente su fatturati e profitti di molte delle più importanti multinazionali del farmaco. Ne condiziona quindi anche le spese in ricerca e sviluppo che stanno rallentando. E’ un po’ questa, in estrema sintesi, la considerazione più importante che si può fare leggendo i dati economici delle prime 50 aziende farmaceutiche mondiali pubblicato come ogni anno dalla rivista specializzata  Pharmaceutical Executive.

Al primo posto di questa classifica si colloca sempre Pfizer, con un fatturato di 57,7 miliardi di dollari e una spesa per Ricerca e Sviluppo di $9,112 mld. Segue Novartis (fatturato di $54 mld e spese in  R&S di $9,100 mld ). Terza Merck and Co (in Italia nota come MSD) con $41,3 mld e $8,467 mld, rispettivamente.

Nella classifica per fatturati, seguono Sanofi ($37 mld), Roche ($34,9 mld), GlaxoSmithKline ($34,4 mld), AstraZeneca ($33,6 mld), Johnson & Johnson ( $24,4 mld), Abbott ($22,4 mld) ed Eli Lilly ($21,9 mld).

Non sfigura al 33° posto l’italiana Menarini cui in questo report viene attribuito un fatturato di 3,9 miliardi di dollari.

I fatturati considerati sono esclusivamente quelli derivanti dalla vendita di farmaci per uso umano, da prescrizione e non. Non vengono invece conteggiati i fatturati derivanti da altre divisioni aziendali, che nel caso di alcune società (ad esempio Johnson & Johnson) sono particolarmente significativi.

Nel 2011 le prime 50 società del settore hanno realizzato un fatturato di $610 miliardi di dollari con la vendita di farmaci per uso umano (quelli veterinari, tutti insieme, assommano a circa altri 20 miliardi di dollari), con una crescita del 2,8% sull’anno precedente, poco sopra l’inflazione. Per le prime 10 aziende la crescita è stata inferiore (+2,6%) e il loro fatturato complessivo  rappresenta il 59% del fatturato delle prime 50 aziende, come lo scorso anno, segno che la concentrazione del settore sta rallentando.

Quattro importanti aziende presenti lo scorso anno sono uscite dalla classifica in quanto oggetto di fusioni: Genzyme, lo scorso anno 29° e confluita in sanofi, Alcon, 39°, confluita in Novartis, Cephalon (40°) acquisita da Teva e Nycomed (48°), comprata da Takeda.

Tra le news entries, abbiamo Valeant (44a), molto cresciuta con l’acquisizione della canadese Biovail  costata 3,3 miliardi di dollari.  Poi c’è Grifols, produttore spagnolo di emoderivati, cresciuta dell’80% anche grazie all’acquisizione dell’americana Telecris.

Le aziende hanno significativamente rallentato la crescita delle spese in R&S, aumentate di poco (+ 4,5%), passando da 101 miliardi d 105. Le prime 10 hanno però limato ancora di più i budget di R&S (+1,6%).

I primi 10 farmaci per fatturato nel corso del 2011 sono stati : Lipitor, Plavix, Seretide, Crestor, Nexium, Seroquel, Humira, Enbrel, Remicade, Abilify. Questa classifica, come abbiamo già avuto modo di dire, cambierà di parecchio nel corso del 2012 proprio per la scadenza dei brevetti di alcuni topo sellers, come Lipitor e Plavix, e per l’affermarsi delle terapie biologiche.

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