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Convegno: “Gestione dell’Informatore Scientifico LOW PERFORMER”. Non è uno scherzo!

Nessun testo alternativo automatico disponibile.Riportiamo alcuni commenti da Facebook all’evento di cui riportiamo qui a fianco la locandina

 

Non è uno scherzo, è un convegno che si è tenuto pochi giorni fa. Badate bene, basta sostituire “informatore scientifico” con qualunque altra categoria di lavoratore dipendente e non cambia nulla, la ferocia è la stessa.

Leggetevi attentamente il crescendo emetico delle relazioni proposte, tutto conseguente alle demolizioni di ogni garanzia scritta nel defunto e marcito Statuto dei Lavoratori. Sia chiaro: è TUTTO PERFETTAMENTE LEGALE, è tutto ciò che è stato prodotto a partire da Maroni, che stravolse i principi enunciati dal povero Marco Biagi, passando per la sciaguratissima Fornero, per approdare poi all’inqualificabile Poletti.

Lo ripeto: E’ TUTTO SCRITTO NELLE LEGGI ATTUALI, è fattibile, non è censurabile né appellabile! Si possono assoldare investigatori privati per far seguire il dipendente e sindacare ogni suo minuto lavorativo; le auto aziendali sono munite – è tutto in chiaro – di dispositivi di geolocalizzazione che danno la posizione dell’auto h24; iPhone e iPad, ormai comunissimi strumenti aziendali, sono costantemente geolocalizzati.

Il demansionamento e il trasferimento per “low performance” sono normali strumenti di gestione delle – ridete – “risorse umane”… E soprattutto il licenziamento finalmente senza regole, senza umanità, senza tutele né economiche né legali. Non c’è più nulla.

Ovviamente questo non vuol dire che tutte le aziende sfruttano in maniera disumana queste perle legislative, fortunatamente; però le leggi ci sono e si possono utilizzare, punto. Qualcuno “di sinistra” aveva detto, e continua a dirlo, il Poletti per esempio, che tutto ciò è necessario per togliere pesanti pastoie alle aziende, renderle più snelle e più competitive e poi i benefici ricadranno per primi proprio sui lavoratori.

Ok, farei parlare solo i drammatici dati Istat sull’incremento esponenziale dei licenziamenti disciplinari: all’improvviso un mare di dipendenti si son messi a mandare a fanc… i loro dirigenti e le loro discendenze… i renzi, i renzusconi, i renziloni, hanno tutti promosso, favorito, non cancellato, non contestato, e neppure parlato, di queste nefandezze che si agitano nella cloaca legislativa italiana.

Qualcuno “di sinistra”, di grazia, vorrebbe intervenire e commentare?

Siro


Il pensiero ormai comune che i diritti dei lavoratori siano un lontano ricordo di un passato fatto di roboanti slogan, parate simil militari, adesioni oceaniche a scioperi irrazionali, il sentirsi tutti figli di una grande mamma che accoglieva tutti, ma proprio tutti belli brutti e perfino i cattivi, ma quelli della peggior specie che dietro il manto sindacale hanno contribuito alla totale distruzione del sistema di tutela dei lavoratori italiani.

Tutto questo si è tramutato in un costo molto pesante da pagare: la chiamano crisi, in realtà è il prezzo insostenibile di errori colossali che potevano con il senno del poi e del buon senso, essere evitati o almeno ridimensionati. Ora di cosa ci si lamenta? I diritti sono tutti in svendita. Vuoi lavorare? Queste sono le condizioni, il contratto di lavoro è solo un pezzo di carta, la realtà è che se vuoi lavorare devi soggiacere ad altri tipi di contratto come quelli sopra enunciati. E quando non servi più o peggio sei diventato non funzionale al sistema (sistema che un giorno ti fa sentire un padre eterno se tutto va bene, ma se ti pescano o fai il furbetto, sei il primo a ritrovarti con il c.lo per terra, e non ditemi che non è vero, perché le porcate non le fanno solo i politici).

Come medico di famiglia 20 anni fa rispondevo alle regole semiferree di un contratto che tutto sommato mi dava ampi poteri, ora devo obbedire alle isterie di un sistema burocratico che ti lega mani e piedi tra note, disposizioni, limiti, piani terapeutici ed un sistema informatico schizofrenico, costosissimo ma mai funzionante al meglio e mai funzionale a nessuno o solo a se stesso, quando invece un softewer unico e nazionale, perché l’Italia piaccia o no, è ancora una nazione con una miriade di ex staterelli. ora chiamate provincie, e relative ASL, solo poltrone da riempire.

Di chi è la colpa? Purtroppo negli anni siamo scivolati lentamente nel baratro, come la teoria della rana cotta a fuoco lento, nel tempo non ci si è accorti o ci si è accorti troppo tardi che il sistema è in default e continuiamo a raschiare il fondo del barile.

Sento molti lavoratori anche tra noi medici che pensano al mancato rinnovo del contratto di lavoro come se nulla fosse accaduto da oltre vent’anni. Mai nessuno che abbia detto: fermiamoci un attimo, con calma parliamone seriamente insieme e vediamo come fare mettendo da parte antichi privilegi che un certo modo di fare ha prodotto.

Nino


Quando ho smesso di lavorare per il fallimento di Marvecs, dopo la cessione da GSK, sono passato a salutare tutti i cosiddetti opinion leader che negli anni avevo contattato come linea specialistica e quando li ritrovo occasionalmente ci fermiamo a parlare amichevolmente e ricordano molto volentieri il mio passato da ISF quando lavoravo con dignità credendo in quello che facevo senza mai forzare le prescrizioni e senza quella invadenza che molte aziende vorrebbero dagli ISF !

Lavorare con dignità e scrupolosità è molto più appagante della cieca obbedienza alle richieste aziendali di medie, visite ripetute e quant’altro che voi tutti conoscete ! Auguri ai giovani !

Fabio


In memoria di Paolo Villaggio. La cosa, davvero fantozziana, è che è stato promosso da “Lupi e Associati”


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Redazione Fedaisf

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