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Fallimento X-Pharma, la difesa degli imputati: “Non conoscevamo la situazione critica”

Per i testimoni la casa madre tedesca e le società collegate a X-Pharma non conoscevano la situazione critica fino al collasso

di Stefania Totaro   QN IL GIORNO

Agrate Brianza, 4 giugno 2014 – Parola ai testimoni della difesa degli imputati alla ripresa del processo al Tribunale di Monza [nella foto] per il fallimento della “X-Pharma spa“, la multinazionale farmaceutica di Agrate Brianza dichiarata fallita nel marzo del 2009 con un buco di 22 milioni di euro e che ha lasciato senza lavoro 376 informatori scientifici.

Otto gli imputati di bancarotta fraudolenta (tra cui 4 già condannati con il rito abbreviato nel primo troncone dell’inchiesta, che hanno già pagato a vario titolo un risarcimento dei danni alle parti civili di circa 300mila euro, mentre l’ex amministratore delegato di X-Pharma, Maurizio Rollero, 59 anni, di Bernareggio, ha patteggiato la pena sospesa di 2 anni e pagato un risarcimento dei danni di 250mila euro) e alcuni tedeschi che erano amministratori della casa madre tedesca ‘Pharmex’.

Secondo l’accusa X-Pharma è stata portata al dissesto assumendo personale proveniente da multinazionali francesi o belghe che volevano evitare di aprire per i lavoratori in esubero procedure di mobilità, in cambio di somme corrisposte come anticipi sulle mensilità e sul Tfr per ogni lavoratore assunto, denaro servito per ottenere liquidità e fare salire il valore delle azioni della X-Pharma nel tentativo di vendere una bella scatola vuota. Quando il progetto di vendita non era andato in porto, sempre secondo l’accusa, gli imputati avrebbero prosciugato definitivamente le casse della società facendola fallire e lasciando senza lavoro quasi mezzo migliaio di persone.

Accuse negate dai testimoni della difesa, appartenenti ai collegi sindacali di società collegate a X-Pharma o alla casa madre tedesca, secondo cui gli amministratori di X-Pharma avrebbero prospettato una situazione di crescita della società fino ad arrivare invece al dissesto nel 2008 per cause di cui nessuno era a conoscenza.

Notizia correlata: https://www.fedaiisf.it/Start/HDefault.aspx?Newsid=6994

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