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Gli isf e l’art 18

Cari colleghi, siamo oramai nella prossimità delle festività natalizie e di alcuni giorni di meritato riposo, ma anche di un momento di grande difficoltà per quei colleghi ora in mobilità o prossimi ad andarci.

Il periodo sembrerebbe perciò fuori luogo per un mio intervento, ma proprio la gravità del momento che il nostro settore e che l’Italia sta attraversando, sia gli ultimi fatti del settore (vedi il caso Sigma – Tau e quello Astra Zeneca ) mi spingono a scrivere queste righe.

Quanto accaduto ultimamente nel nostro settore è veramente aberrante !!

Secondo gli ultimi dati Istat (Ottobre 2011) risulta che:

“ Gli ordinativi dell’industria italiana hanno registrato a ottobre un calo dell’1,6% congiunturale e del 4,8% tendenziale (quindi su base annua), il ribasso più forte dall’ottobre del 2009.”

“ Per gli ordinativi, l’aumento tendenziale maggiore si osserva per la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,4%) “.

In pratica l’unico settore che nell’ultimo anno è in positivo è il settore farmaceutico ove il delta ( o differenziale annuo risulta essere del 4,8 + 5,4 =  + 10,2 %

Ebbene proprio in questo settore che da sempre ha macinato utili e fatturati in crescita si ha l’arroganza di voler dichiarare stati di crisi fittizi e falsi.

          Come è possibile dichiararsi in perdita quanto si è in controtendenza del 10 % circa rispetto ad altri settori ?

          Cosa dovrebbe accadere in altri settori veramente in difficoltà per “regalare” CIG e Mobilità come accade nel farmaceutico ?

Altro aspetto non da poco conto riguarda le voci relative all’abolizione dell’art 18.

Penso con terrore a quello che potrebbe accadere nel nostro settore. Per avere un idea che il mio pensiero non sia molto lontano dalla verità,  vi consiglio di leggere a riguardo un artico

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