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«La Regione ha messo un ticket ingiusto sui farmaci antiepilettici»

Interrogazione di Antonio Saia (Comunisti italiani) a Chiodi

L’AQUILA. La Regione Abruzzo fa pagare un ticket sui farmaci antiepilettici.

Il consigliere regionale Antonio Saia ha interrogato il presidente Gianni Chiodi per saperne di più.
Si tratta di farmaci a base di levetiracetam (keppra) e topiramato (topamax) usati per le crisi epilettiche generate da gravi traumi al cervello, da tumori o emorragie. Il paziente ha la possibilità di scegliere se comprare il farmaco originale o un suo equivalente generico, meno costoso. Di solito la differenza di prezzo tra l’originale ed il generico varia dai 14,64 ai 96,29 euro a confezione ed è a carico del paziente.
L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) forse preoccupata dal fatto che la sostituzione del prodotto possa provocare problemi ai pazienti, ha trasmesso una nota alle Regioni raccomandando di non sostituire il farmaco originale con quello generico. L’associazione ha ricordato che il medico può specificare la non sostituibilità del medicinale e che le autorità sanitarie territoriali non devono far pagare al paziente la differenza di prezzo.
La Regione Abruzzo, racconta Saia, «ha invece invitato i farmacisti, in data 19 settembre 2012, a far pagare la differenza sia nel caso in cui pazienti stessi scelgano il farmaco generico sia se obbligati dall’assenza sul mercato dell’equivalente generico».
In Abruzzo, precisa sempre il consigliere, «i malati di epilessia devono fare i conti anche con la mancanza di laboratori in grado di effettuare il dosaggio ematico del levetiracetam e forse anche del topiramato».
«Perché la Regione», ha chiesto Saia, «non smette di far pagare l’ingente quota di differenza ai pazienti, anche alla luce delle indicazioni dell’Aifa? Alla Regione risulta che in Abruzzo esistano laboratori in grado effettuare il dosaggio ematico del levetiracetam e del topiramato? Non pensa che sia necessario ed urgente che almeno uno o due laboratori ospedalieri vengano attrezzati per farlo (penso a quelli in cui esistono reparti di Neurochirurgia e Chirurgia)?».

28/09/2012 PrimaDaNoi.it

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