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L’ex numero uno di Novartis cede alle pressioni e rinuncia alla maxi liquidazione da 72 milioni

Daniel Vasella aveva strappato un accordo da 72 milioni di franchi svizzeri, 60 milioni di euro, per lasciare la multinazionale farmaceutica e impegnarsi a non lavorare per la concorrenza. Gli attacchi da ogni parte lo hanno convinto a rinunciare al maxi-assegno

di FRANCO ZANTONELLI

LUGANO – Dopo quattro giorni di passione Daniel Vasella molla, rinunciando alla liquidazione dello scandalo. 72 milioni di franchi, circa 60 milioni di euro, che la multinazionale farmaceutica Novartis, di cui aveva appena lasciato la guida, gli aveva garantito, suddivisi nell’arco di 6 anni, perché si impegnasse a non lavorare per la concorrenza. "Rinuncio alla clausola della concorrenza, quindi alla buonuscita", ha annunciato, stamane, poco dopo le 8, il 59enne Vasella, sicuramente piegato dagli attacchi, piovutigli da ogni parte, dopo che, venerdì scorso, il sito Inside Paradeplatz, aveva dato notizia dell’accordo tra il top manager ed il suo ex-datore di lavoro.

Una vicenda che ha infiammato la Svizzera mentre si profila, ormai imminente dato che è in calendario domenica 3 marzo un referendum che vuole porre un freno agli alti salari dei manager. Ai cui fautori, non si sa quanto inconsapevolmente, con la sua sontuosa liquidazione, Vasella aveva dato sicuramente una mano. "La destra è ferita dai 72 milioni di Vasella", aveva scritto, eloquentemente, il quotidiano Le Matin, a testimonianza di come anche gli ambienti economici, dopo la notizia della buonuscita, avessero mollato l’ex-numero uno di Novartis. Peraltro un dirigente finora apprezzato, visto che il gigante farmaceutico, sotto la sua guida, ha inanellato profitti su profitti.

Nel 2012, ad esempio, l’utile netto, annunciato circa un mese fa, è stato di 9,6 miliardi di dollari, con un incremento del 4 per cento, rispetto al 2011. Cionostante sono stati proprio gli azionisti, che sicuramente con Vasella di soldi ne hanno quasi sempre guadagnati, ad infuriarsi di più, una volta appreso di quei "72 milioni di troppo", come li ha definiti Le Temps, un giornale vicino al mondo dell’imprenditoria. Fatto sta che, venerdì prossimo, a Basilea, è prevista proprio l’assemblea degli azionisti di Novartis, che rischiava di essere dominata dalla questione Vasella. Addirittura con degli strascichi legali, considerato che, un avvocato di Zurigo, Hans-Hacob Heitz, in rappresentanza dei piccoli azionisti, si era già premurato di inoltrare una denuncia penale, contro la multinazionale, il suo consiglio d’amministrazione, oltre che contro lo stesso Vasella.

"Un denuncia per amministrazione infedele", ha spiegato il legale. Heitz chiedeva, inoltre, che la liquidazione di Vasella venis

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