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Pani, fuori i farmaci dal Fsn

A livello internazionale si lavora a una coalizione degli enti regolatori

Sul farmaco "servono politiche stabili su orizzonti temporali che siano almeno triennali. L’ideale sarebbe creare un Fondo farmaceutico nazionale, con la parte territoriale e quella ospedaliera.

Un Fondo distinto da quello della sanità". Lo ha detto Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, rispondendo a una domanda sulle richieste alla politica da parte del settore del farmaco, nel corso di un incontro sulle prospettive della sanità italiana organizzato a Roma dall’associazione Pubblic Affairs Association.

Per Pani, "interventi annuali, semestrali o estemporanei, consentono solo ‘voli radenti’ che non portano impatti strutturali di cui la sanità ha bisogno". Il Dg ha inoltre evidenziato che "si sta lavorando su una coalizione mondiale degli organismi regolatori del farmaco: dai cinesi ai giapponesi, dai sudafricani agli americani, compresa ovviamente l’Italia.

Una sorta di Iata", l’organizzazione internazionale di compagnie aeree. "L’obiettivo è quello di armonizzare le procedure e le regole. Il documento è in discussione. Noi crediamo che tra maggio e giugno, magari a Roma dove ci sarà un meeting su questo argomento, si possa arrivare a una prima bozza".

Secondo Pani, "siamo ormai in un mondo globalizzato e questa situazione richiede anche da parte delle agenzie del farmaco, l’impegno a far fronte con delle informazioni ‘globali’".

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