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Potenza. Sanità, al via la “dematerializzazione” delle ricette cartacee

Risale a un anno fa circa l’inchiesta delle Iene che ha dimostrato come alcune farmacie staccassero le fustelle da un enorme quantità di farmaci e le mandassero all’ASL, dopo averle applicate alle ricette preparate ad hoc dai medici. Una volta rimosso il codice a barre, una parte dei farmaci veniva rivenduta senza fustella ai clienti privi di ricetta. In questo modo, con un unico farmaco, la farmacia poteva guadagnare due volte, dato che, oltre a venir rimborsata dall’ASL, si cercava di rivendere il medesimo medicinale a un cliente. Per evitare questo tipo di truffe sono state fatte in tutta Italia diverse interessanti sperimentazioni. Ad esempio nel 2002 nel Lazio si è deciso per un mese di far sì che ad ogni singola ricetta potesse corrispondere una sola fustella. In questo modo, la spesa farmaceutica è diminuita del 39% con un risparmio di 53 milioni di euro in un solo mese. Un modo semplicissimo per far risparmiare agli Italiani moltissimi miliardi.
Nel febbraio del 2012 Nadia Toffa intervista, quindi, il Ministro della Salute Renato Balduzzi per capire come mai non siano andati avanti questo tipo di esperimenti volti ad evitare truffe o sprechi nel campo della sanità. Il Ministro ha dichiarato che queste sperimentazioni avrebbero potuto non essere più necessarie perché sarebbe stata introdotta la ricetta elettronica, dando come data prevista settembre 2012.
Ad oggi, però, la Iena Nadia Toffa, recandosi in moltissime farmacie italiane, verifica come la situazione non sembri cambiata. Le Iene cercano di intervistare nuovamente Renato Balduzzi, ex Ministro della Salute dell’ultimo Governo tecnico, il quale si allontana e preferisce non rispondere.

02.03.2013 MovieTele

 

 

 

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