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Processo a Busto Arsizio. Medici e informatori, tutti assolti

N.d.R.: Il Dr. Vittorio Bianchi che era stato coinvolto nel cosiddetto Processo Sandoz, in cui si verificò un ignominioso scaricabarile fatto sugli informatori, ci segnala che la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio, originata dalla inchiesta di Rimini, ha dichiarato gli informatori ed il direttore commerciale estranei al reato loro ascrittogli perché il fatto non sussiste. Lo stesso Dr. Bianchi sottolinea che l’operato degli informatori è sempre stato corretto e serio.

Lo ringraziamo della cortese segnalazione anche se già avevamo pubblicato l’esito della sentenza, si veda la pagina “Processo a medici e informatori, tutti assolti. E gli ISF che erano stati licenziati per il reato per cui sono stati assolti? Chi li risarcisce? Verranno riassunti?


Processo a medici e informatori, tutti assolti

Si è chiuso così il processo ai medici di numerosi ospedali del nord Italia e ad alcuni informatori scientifici della Sandoz accusati di aver fatto prescrivere farmaci in cambio di regali. Anche il pm aveva chiesto l’assoluzione

Varese News – 19 maggio 2017

aula tribunale busto arsizioTutti assolti. Si è concluso questo pomeriggio, con la lettura della sentenza da parte del presidente della collegio giudicante Piera Bossi, il processo ai 40 tra medici e informatori scientifici della Sandoz accusati di aver prescritto determinati farmaci (in particolare l’Omnitrope e il Bincorit) in cambio di regalie (viaggi, borse di studio, denaro contante, ndr). L’inchiesta risale al 2012.

Al termine delle discussioni da parte dei numerosi avvocati il collegio si è ritirato in camera di consiglio e poco dopo le 15 ha emesso la sentenza che chiude questa vicenda, denunciata dalla stessa casa farmaceutica che nel frattempo ha licenziato tutti coloro che sono rimasti coinvolti nel procedimento.

Le accuse erano pesanti: dall’associazione per delinquere, alla corruzione, istigazione alla corruzione, distribuzione e somministrazione di farmaci in modo da arrecare pregiudizio alla salute pubblica, concussione, frode ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsità in atti, comparaggio.

Era stato lo stesso pubblico ministero Giuseppe D’Amico, nella sua requisitoria, a chiedere l’assoluzione perchè il fatto non sussiste, di tutti gli imputati sottolineando che le indagini non avrebbero appurato in maniera adeguata l’accordo corruttivo. Questa scelta ha semplificato non poco il lavoro dei giudici che, di fronte a questa richiesta, non hanno potuto fare altro che emettere un verdetto favorevole agli imputati.

Redazione Fedaisf

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