Archivio Storico

QUELLA DELIBERA SUI FARMACI AUMENTA I RISCHI PER LA SALUTE

Una mazzata quella del consigliere regionale di Forza Italia Stefano De Lillo

«Quella delibera regionale sulla prescrivibilità di farmaci con brevetto scaduto può esporre i cittadini del Lazio a un maggiore rischio mortalità. Perchè il "farmaco di Stato" non ha la stessa efficacia di uno più evoluto e si potrebbero determinare azioni legali in futuro tipo class action». Una mazzata quella del consigliere regionale di Forza Italia Stefano De Lillo che, intanto, come assaggio annuncia le dimissioni da vice presidente della commissione sanità. Ma a spalleggiarlo contro «una deriva tutta economica» della Sanità c’è anche la coordinatrice regionale del Sindacato medici italia, Cristina Patrizi che non si spinge fino alle parole di De Lillo, ma comunque mette all’indice il tentativo di «indurre la scelta del farmaco attraverso il minor costo» e chiede «il ritiro immediato della delibera sulla quale si è pronunciato positivamente solo un altro sindacato dei medici». Che tanto per la cronaca è la Fimmg il cui segretario regionale Luigi Bartoletti reagisce quasi allibito: «Affermazioni irresponsabili e gravissime, la delibera non impone e svilisce la libertà di prescrizione. I controlli sull’appropriatezza esistono già e non vengono utilizzati come minaccia. Anzi il medico resta libero di scegliere il farmaco giustificato da esigenze terapeutiche. Piuttosto viene affidato alla sua sensibilità e responsabilità il tipo di prescrizione». A fronte di Bartoletti la tesi sostenuta da Cristina Patrizi: «Non commerciamo farmaci nè possiamo tenere a mente i brevetti scaduti. Ma soprattutto non vogliamo modificare terapie con farmaci efficaci per motivi che non hanno evidenza scientifica». Francesco Giro, coordinatore romano di Forza Italia incalza: «Siamo per una sanità di qualità, che badi anche alla qualità dei farmaci: diciamo no all uso delle medicine super generiche». Mentre De Lillo dà una dimensione più generale alle sue dimissioni: «Nessun atto del piano di rientro dal deficit è stato discusso, abbiamo chiesto di partecipare alle scelte ma ci è stato negato. E delibere fantasma come le ultime 12 varate a fine anno sono la risposta». Quella sui farmaci, in particolare, è finita nel mirino. Prevede un risparmio di 45 milioni, ma sotto il generico titolo "valorizzazione volontaria della prescrizione" nasconde, secondo Forza Italia, un attentato «alla libertà di cura». I cittadini, dice De Lillo, «per motivi ragionieristici potranno essere curati solo con molecole più antiche. In sostanza per 24 categorie si istituisce il farmaco di Stato e sono i tecnici del bilancio a imporre medicine con il brevetto scaduto». Una scelta, prosegue il consigliere azzurro, «dannosa, così il presidente Marrazzo sta mettendo in crisi l’efficienza del servizio sanitario». Bartoletti non ci sta: «L’Aifa è garanzia, la libertà di cura è tutelata». Ma l’altro sindacato dei medici, il Sim, sollecita di «lavorare sull’approprietezza delle prescrizioni non in relazione al farmaco bensì alla casistica e ai dati prescrittivi invitando ministero, Regioni e Aifa e aziende a concertare una politica del farmaco che si basi sui requisiti di efficacia e costo». «Siamo d’accordo sull’Audit Clinico, ma che c’entra l’inutile allarmismo sui farmaci a brevetto scaduto», replica il segretario Fimmg. Chiude Giro: «Ci hanno imbevuto il cervello con la concertazione, noi vorremmo almeno il dialogo». EPolis Roma del 15/01/2008   p. 21   
 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco