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Ricette fantasma bucano il bilancio

Le ricette fantasma hanno creato un ammanco di 450 milioni di euro. Si tratta di prescrizioni non riconosciute perché, per esempio, la firma del medico è illeggibile, il codice fiscale del paziente sbagliato, il malato addirittura defunto o il medico mai esistito. Di fatto, però, i farmaci prescritti sono stati emessi dal farmacista e il costo finisce per gravare sulle casse della Regione. Tanto da rappresentare quasi un quarto del deficit sanitario regionale.
Nel Lazio il fenomeno ha assunto dimensioni gravi. Se infatti a livello nazionale le ricette fantasma rappresentano il 7-8% del totale delle prescrizioni, qui il dato lievita al 20%. “Ed è giunto il momento – sottolinea Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Federazione medici di famiglia (Fimmg) – di far luce su questa zona oscura”. Anche perché, dietro le ricette non riconosciute, potrebbe nascondersi “la truffa, il malaffare – spiega Bartoletti – se prendiamo per buona, per esempio, l’esperienza campana”. A Napoli, infatti, il presidente della Federfarma locale, Michele Di Iorio, ha passato in rassegna le prescrizioni di ben 472 ricette fantasma. E ha scoperto così che gran parte delle richieste fasulle era su farmaci dopanti. Un buco che per altro equivale quasi allo sfondamento del tetto di spesa farmaceutico previsto per il 2006. “Se la tendenza resta invariata rispetto ai mesi scorsi – assicura il segretario regionale Fimmg – a fine anno il deficit dovrebbe raggiungere i 461 milioni di euro. E’ assurdo che finora non si sia fatta luce su questa situazione, ora però non possiamo più rimandare”.  Da Doctornews 24-10-06
 

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