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Sesso e denaro in cambio di ricette false

 Farmaceutica

Ramificazioni in Lazio, Campania, Abruzzo, Sicilia e Sardegna
Truffa Ssn da 10 mln, anche sesso per pagare medici e farmacisti
90 persone coinvolte, 43 ordinanze di custodia cautelare
(Adnkronos Salute) – Una truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale per circa 10 milioni di euro, 90 persone coinvolte, 43 ordinanze di custodia cautelare in carcere e arresti domicliari, 12 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 168 perquisizioni eseguite, 14 richieste di interdizione dall’esercizio professionale. Questi i principali numeri dell’operazione dei Carabinieri dei Nas di Roma e Napoli, denominata ‘Apotheke’, che ha sventato un’organizzazione criminale composta da medici, farmacisti, imprenditori e informatori scientifici. Un sistema che, per corrompere medici e farmacisti, oltre ai guadagni in denaro, li ricompensava anche con prestazioni sessuali offerte da prostitute italiane e colombiane, gestite da una ‘maitresse’ romana. Un sistema che aveva ramificazioni, oltre che nel Lazio, anche in Campania, Abruzzo, Sicilia e Sardegna. Il sistema criminale, scoperto attraverso pedinamenti, sequestri e intercettazioni telefoniche, ruotava attorno a un imprenditore napoletano, Tullio Raimondo Faiella, 48 anni, titolare di un’azienda di distribuzione di farmaci con sede legale a Grottaferrata, nella zona dei castelli romani, e base operativa a Napoli. L’uomo coordinava un gruppo di informatori scientifici che avevano l’unico compito di corrompere medici e farmacisti per ottenere false prescrizioni di medicinali di fascia A (a carico del Ssn) distribuiti dalla sua azienda, spedendole di persona prevalentemente in farmacie compiacenti che, dopo aver applicato le fustelle rimosse dai medicinali, ne richiedevano il rimborso al Ssn, come si legge nella relazione dei Nas. La corruzione veniva realizzata sia attraverso denaro (solitamente percentuali del 5-10%, calcolate sul costo del farmaco) sia con omaggi di diversa natura, sia con l’offerta di prestazioni sessuali a favore dei medici e dei farmacisti coinvolti. L’imprenditore, a sua volta, alterava il bilancio e lo stato patrimoniale della sua società emettendo fatturazioni false per forniture inesistenti di medicinali a farmacie e ditte del settore farmaceutico, ignare o compiacenti. Non solo. L’operazione dei Nas, alla quale hanno partecipato circa 400 carabinieri, ha accertato che lo stesso imprenditore ha ceduto clandestinamente a un informatore scientifico operante nell’hinterland napoletano ben 100 chili di paracetamolo e 50 chili di caffeina, privi di documentazione fiscale, per consentire all’informatore di realizzare e distribuire medicinali prodotti clandestinamente nonché di utilizzarli per il taglio di stupefacenti, quali eroina ed ecstasy. L’indagine ha quindi ricostruito una ‘giornata tipo’ degli informatori scientifici coinvolti nella truffa. Da un lato si procuravano ricette false compilate dai medici di famiglia corrotti, intestate ad ignari pazienti e in alcuni casi a persone non affette da patologie che richiedevano l’uso di quei medicinali, garantendo ai camici bianchi il 5-10% sul prezzo del farmaco. Gli informatori facevano poi il ‘giro’ delle farmacie che, ritiravano la ricetta e fornivano i medicinali. E a fine giornata, poi, si disfacevano dei prodotti buttandoli nei cassonetti dell’immondizia. Dall’altro, gli in

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Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco