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TROPPA BUROCRAZIA: IL MEDICO DI FAMIGLIA RIDOTTO A FANTASMA

 
E allora affermo: pazienza se i medici ti visitano telefonicamente, ma che ci si debba ora mettere anche chi sanitario non è in omaggio ad un alleggerimento del carico di lavoro, mi sembra un po’ troppo.

Ho cambiato medico di fiducia. Ebbene mi trovavo presso il nuovo ambulatorio, quando sento la segretaria del medico rispondere al telefono e interloquire con un "assistito" chiedendo: «Ha ancora la tosse? Sì? Allora continui con lo sciroppo, ma non prenda più tachipirina». Osservo: non era quindi un caso isolato quello del mio precedente medico. E allora affermo: pazienza se i medici ti visitano telefonicamente, ma che ci si debba ora mettere anche chi sanitario non è in omaggio ad un alleggerimento del carico di lavoro, mi sembra un po’ troppo. Ettore Mario Tassitano Padova Risponde Mattias Mainiero Fra pochi minuti (giusto il tempo di leggere questa risposta), sul mio computer si abbatterà una valanga di e.mail di protesta: i medici arrabbiati non ci priveranno del loro disappunto. Pazienza: il nostro compito è anche quello di dirci qualche piccola verità. E una piccola grande verità è che il medico di famiglia dell’Asl o come diavolo si chiama lui è il pilastro della Sanità italiana. Un pilastro, purtroppo, abbastanza lesionato. Ovvio: non bisogna generalizzare, ci sono medici e medici, alcuni sono preparatissimi eccetera eccetera. Mai messo in dubbio. Di solito, però, le cose funzionano come sappiamo, e cioè male. In sintesi: il medico di famiglia non esiste più. È scomparso sotto la burocrazia, le carte, i timbri, le visite telefoniche, i certificati lasciati nella buca della posta, la mancanza di corsi di aggiornamento. Il risultato è che se abbiamo l’influenza, via telefono otteniamo la ricetta per l’aspirina o al massimo un antibiotico consigliatoci dal medico in persona o dalla sua efficiente segretaria. Se abbiamo qualcosa di più serio, non ci resta altro che chiamare l’ambulanza e farci trasportare al più vicino pronto soccorso. Ma questo fa parte della storia della Sanità. La novità sconcertante e agghiacciante è che il medico di famiglia è scomparso anche dai dibattiti, dalle tavole rotonde e quadrate, i simposi, le riunioni. Si parla di ospedali, degenze, emergenze e day-hospital. Si stanziano fondi e si combatte con le Regioni che affogano nei debiti. E il medico di famiglia resta un fantasma. Pensi un po’ come siamo ridotti: ci dicono di voler ristrutturare l’intero edificio della Sanità e si tengono il pilastro lesionato. Se fossero ingegneri, li avrebbero già licenziati e forse messi sotto accusa per negligenza o imperizia. Sono politici e restano al loro posto. E qualcuno continua anche a votarli.  Libero del 18/01/2008   p. 24  

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