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Visite ai medici taroccate – lo avevamo già detto nel 2011

Cari colleghi, amici e lettori di questo sito, eccomi di nuovo qui. Il motivo del mio intervento odierno potrebbe essere ristretto in “lo avevamo già detto”.

 

Oggi con un certo stupore ed anche con un pizzico di compiacimento ho letto su Pharmakronos di un intervento della confermata ministro della salute Lorenzin riguardante qualcosa che già in data 16 Febbraio 2011 era stato motivo di un mio intervento sui siti del nostro settore. L’articolo in questione si chiamava “le visite degli isf ai medici sono taroccate1.

 

La frase del Ministro Lorenzin così dice “Occorre garantire la veridicità delle comunicazioni che annualmente le organizzazioni farmaceutiche sono chiamate a rivolgere alle autorità di controllo sul numero dei sanitari visitati”.

 

Non è mia intenzione e neanche ruolo, quello di assurgere a giudice o altro, ma vorrei ricordare anche ai più disattenti lettori, come tale tematica fosse stata già evidenziata nel mio articolo pubblicato in data Febbraio 20112. Alcuni passaggi di quell’intervento, ritengo siano ancor più attuali oggigiorno, anche in considerazione delle affermazioni del Ministro Lorenzin.

 

“Chi da anni infatti svolge la propria attività di informatore scientifico potrà confermare con i fatti, quello che da anni si sà. Il numero di visite annuali per medico fissate dalle varie normative sulla informazione scientifica approvate in più regioni italiane e dalla conferenza statoregioni non è stato mai rispettato. In tutte le aziende infatti la richiesta di visite da effettuare al medico sono sempre state altissime. In passato una indagine sul numero dei medici visitati giornalmente dagli isf pubblicata su internet aveva già messo in evidenza svariate storture, ma ultimamente la pressione delle aziende sul numero dei medici visitati giornalmente e sul numero delle visite annue da effettuare è nuovamente esploso. Pur fissando teorici cicli di lavoro (da 4 a 5 annui) di fatto si chiedono agli isf di concentrare la loro attività su un numero ristretto di medici e su questi svolgere almeno 2 o 3 visite per ciclo di lavoro. Si tratta della famosa Share of Voice che ci dice, più visite più vendite. In sostanza 2 o 3 visite per 4 o 5 cicli annui ed il numero totale di visite diventano aritmicamente dalle 8 alle 15 visite annue, altro che le 5 visite annue previste.”

 

“La verità purtroppo è che l’isf non può esimersi dal rispettare una specifica direttiva aziendale (mai scritta) e che è molto difficile per le aziende farmaceutiche incorrere in problemi legali per tale motivo.”

 

Prima di lasciarci un altro aspetto, mi pare fondamentale e meriterebbe un approfondimento non solo Ministeriale, ma anche della Conferenza Stato – Regioni e delle singole amministrazioni regionali. Numerose Regioni, hanno regolato l’informazione scientifica sulla base delle linee guida indicate dalla Conferenza delle Regioni che prevede che siano comunicate alle stesse, numero di visite effettuate e campioni gratuiti consegnati e pertanto sarebbe necessario che le stesse verificassero se tali adempimenti siano stati eseguiti dalle aziende farmaceutiche oppure no.

 

Concludo con augurio. Speriamo che questo vento di cambiamento, che sembra spirare in Italia, riesca finalmente, laddove anni di lotte degli isf e di qualche idealista non è riuscito, cioè rendere un importante settore come quello farmaceutico, realmente all’altezza delle aspettative dei pazienti, dei medici e di tutti coloro che vi operano (isf compresi).

 

A tutti un abbraccio

 

Umberto Alderisi

 

umberto.alderisi@gmail.com

 

19.03.2014

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