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Zanni (Sanofi Italia), 2013 ha segnato cambio di passo

Un sonnifero contenuto in un diuretico.
Dopo il 90enne morto venerdì 7 giugno a Marsiglia, nel Sud della Francia, il probabile inscatolamento erroneo del Furosemide da parte del laboratorio Teva è sospettato di essere all’origine di un nuovo decesso in Francia, e di un ricovero.
Mentre ancora c’è attesa per i risultati dell’autopsia sull’anziano morto a Marsiglia, è all’esame dei sanitari anche il decesso sospetto di un centenario, morto alcune settimane fa a Compiegne, nel Nord.
PRODOTTO RITIRATO PER PRECAUZIONE. Inoltre, un’altra persona anziana sarebbe in condizioni gravi in ospedale a Tours, nel Centro, dopo aver ingerito sonnifero.
Per questo motivo, tutti i lotti del diuretico Furosemide 40 mg del laboratorio farmaceutico Teva sono stati oggetto di un’ordinanza di ritiro dal commercio in Francia per «misura precauzionale». Lo ha annunciato l’agenzia del farmaco (Ansm). La decisione è stata adottata per «evitare qualsiasi confusione» dopo il ritiro, venerdì 7 giugno, di due lotti del diuretico.
ESPOSTO DEL CODACONS. Per questo motivo, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma: «La notizia oltre che tragica è allarmante», ha spiegato l’associazione dei consumatori, «perché la Teva, durante la procedura di confezionamento di compresse diuretiche, avrebbe sostituito tale farmaco con compresse di sonnifero prodotte nello stesso laboratorio. Nonostante l’azienda affermi di aver ritirato i lotti in questione, è gravissimo il silenzio mantenuto sulla vicenda, e la totale assenza di informazioni certe relative alla situazione in Italia. I cittadini sono invece stati lasciati nella totale disinformazione e incertezza e non si conoscono le iniziative intraprese a tutela della salute dal Ministero e dall’Aifa».
L’associazione ha chiesto dunque alla magistratura di aprire una apposita indagine e, qualora l’errore dovesse riguardare anche il nostro Paese, si è messa a disposizione dei cittadini acquirenti del farmaco per eventuali azioni risarcitorie.
Ma a tranquillizzare gli utenti italiani è stata la stessa azienda. La Teva ha fatto saper che la formulazione del Furosemide Teva 40 mg (specialità Lasix) «non è presente in Italia».
TEVA: «NON VENDUTI IN ITALIA». Già il 9 giugno Teva aveva reso noto di avere comunicato la situazione alle autorità italiane e che l’errore di inscatolamento era circoscritto in Francia.
AIFA: «NESSUN ALLARME». E sulla questione, ha riferito anche l’Agenzia italiana del farmaco, che ha precisato che i lotti di diuretici «non sono commercializzati in Italia». E ha poi aggiunto: «In merito alla vicenda relativa allo scambio di farmaci avvenuto in Francia (sedativo zopiclone all’interno di una confezione del diuretico furosemide)», ha sottolineato l’Aifa in una nota, «l’Agenzia Italiana del Farmaco comunica di essersi attivata prontamente al riguardo e di aver ricevuto una nota dell’Ansm, l’Agenzia regolatoria francese, che chiariva che i lotti Y175 e Y176, per i quali le autorità francesi hanno disposto il ritiro dal mercato, non sono stati commercializzati in Italia».
Pertanto, ha assicurato l’Aifa, «non sussiste alcun motivo di allarme per i cittadini italiani». L’Agenzia, attraverso la rete di farmacovigilanza europea, continua comunque a monitorare in tempo reale gli sviluppi della situazione.

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