Battiti per la vita è un progetto sempre in cammino, per cosi dire, visto che una prima iniziativa, il defibrillatore messo nei pressi della Cattedrale di San Severo – una delle prime parrocchie cardio protette della diocesi – è stato il primo esempio.
Eranno presenti: il vescovo, mons. Giuseppe Mengoli: il parroco della cattedrale, don Giuseppe Clavarella; il direttore della Caritas diocesana, don Andrea Pupilla e il presidente dell’AlISF Foggia, Cosimo Grossano.
L’iniziativa nasce in memoria della morte di Antoine, per infarto, avvenuta nel cosiddetto ‘Ghetto di Rignano’, dovuta a un ritardo dei soccorsi, data la difficoltà a raggiungere il luogo per l’impraticabilità della strada, tra l’altro, e alla mancanza di un defibrillatore. Su sollecitazione dell’AllSF (Associazione italiana informatori scientifici del farmaco e parafarmaco, federata Fedaiisf) e dalla parrocchia Cattedrale di San Severo – ha detto il gruppo promotori dell’iniziativa, tra cui Attilio Celeste e Claudio laffaidano -. L’AIISF sezione di Foggia si farà carico della formazione indispensabile per l’utilizzo corretto del defibrillatore, attraverso l’organizzazione del corso di rianimazione cardiopolmonare tenuto dal dottor Francesco Lapolla”.
“Il corso si è tenuto presso la Caritas di San Severo, diretta da don Andrea Pupilla che ha reso possibile l’individuazione di alcuni ragazzi volenterosi del ‘ghetto’ a cui è stato rilasciato il brevetto BLS-D”, ha dichiarato al quotidiano “l’Attacco”, il presidente provinciale AllSF, Cosimo Grossano. “Quest’iniziativa, sempre nel progetto ‘Battiti per la vita’, è nata dopo la morte di Antoine deceduto nella baraccopoli del ‘Ghetto’ alcune settimane fa – hanno riferito i promotori, per il tramite di Celeste e laffaldano -.
Purtroppo, le condizioni disumane in cui versa l’intera area, in cui vivono più di duemila persone, hanno contributo alla dipartita di Antoine. Ha senz’altro influito il ritardo dei soccorsi, non per colpa degli operatori, e la mancanza di un defibrillatore che, probabilmente, avrebbe potuto salvare la vita di questa persona”
L’AIISF sezione di Foggia, s’è fatta carico della formazione indispensabile, come nella precedente circostanza, per l’utilizzo corretto del defibrillatore attraverso l’organizzazione di un corso di rianimazione cardiopolmonare. Chiaramente, siccome l’intento è quello di donare e lasciare il defibrillatore all’interno di Torretta Antonacci, grazie a don Andrea Pupilia, sono stati individuati alcuni ragazzi volenterosi e più predisposti, che vivono nel cosiddetto “ghetto” a
Le conclusioni di laffaldano e Celeste: “Vorremo fare un appello alle autorità competenti, non solo per quella che è la realtà del ‘ghetto’ ma per il fatto che abbiamo provato, non solo noi, nei giorni scorsi, a raggiungere il luogo ma c’è un tratto di strada provinciale di circa mezzo chilometro, che è impercorribile per le automobili ‘normali’ e ciò può essere un ostacolo anche per i soccorsi, di qualsiasi natura, che devono raggiungere il luogo”.
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La Gazzetta di San Severo – domenica, Aprile 27 2025
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