Deblistering, il Consiglio di Stato: è come la galenica, in farmacia non servono autorizzazioni
Pharmacy Scanner – 8 settembre 2025
Non c’è alcuna disposizione dell’ordinamento che vieti alle farmacie di offrire ai
È quanto afferma il Consiglio di Stato nel parere consultivo pubblicato venerdì scorso, che accoglie il ricorso straordinario presentato da una farmacia di Moncalieri (Torino) contro il parere negativo della propria Asl. I titolari avevano comunicato l’intenzione di avviare un servizio di deblistering per migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti cronici e degli assistiti in Rsa, affidato a personale formato e a macchinari dedicati. L’Asl aveva respinto il progetto richiamando l’assenza di una normativa nazionale, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato quella impostazione.
In fase istruttoria, il ministero della Salute aveva sostenuto che l’attività dovesse ritenersi limitata alle sole Regioni che hanno adottato provvedimenti specifici. Di diverso avviso i giudici amministrativi, secondo cui il deblistering in farmacia è «consentito» perché «l’ordinamento non contiene norme che lo vietino» e non prevede atti autorizzativi preventivi. «L’assunto interpretativo per cui sussiste un divieto tacito deve poggiare su argomenti assai solidi», osserva il Consiglio, e tali argomenti non sono emersi dalle posizioni ministeriali.
La decisione invita a considerare «la consistenza degli interessi in gioco», a partire da quelli dei pazienti. Il deblistering «assicura livelli più elevati di aderenza terapeutica e semplifica la gestione dei farmaci, soprattutto per cronici, anziani e politrattati». Affidare i medicinali alla farmacia perché siano riconfezionati in dosi personalizzate «aiuta a evitare errori nel percorso di cura e scongiura rischi nell’assunzione». Ne beneficia anche il Servizio sanitario, che grazie a un’organizzazione accorta può ridurre dispersioni e sprechi, con effetti positivi sulla spesa pubblica.
Per gli esercizi che intendono offrire il servizio, il parere del Consiglio di Stato rappresenta un punto di svolta: il deblistering in farmacia è praticabile, ma deve essere organizzato con protocolli che assicurino tracciabilità (numero di lotto, scadenza), corrette condizioni di conservazione, consenso informato del paziente e rispetto rigoroso della prescrizione medica.
Consiglio di Stato – Numero 00992/2025 (Parere)
DEBLISTERING, IL QUADRO DELLE DISPOSIZIONI REGIONALI ADOTTATE FINORA
Attualmente il deblistering in farmacia è stato oggetto di provvedimenti specifici in alcune Regioni: Lombardia (linee guida e atti di indirizzo), Veneto (delibere sulla dispensazione in dose unitaria), Umbria (sperimentazione nell’ambito della Farmacia dei Servizi), Emilia-Romagna (progetto su terapie a base di amoxicillina), Toscana (dispensazione personalizzata nelle Rsa), Provincia autonoma di Trento (sperimentazioni in ambito socio-sanitario) e Liguria (mozione consiliare che impegna la Giunta a definire un progetto). In tutte queste realtà, il deblistering è già una pratica regolata o in corso di sperimentazione, segno di un interesse crescente verso un servizio che rafforza il ruolo della farmacia di comunità nella presa in carico del paziente.
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