From the cashier to the head physician: the new Knights to the merits of the Coronavirus emergency

Medici, infermieri, l’ingegnere che ha riadattato con le valvole 3D la maschera da snorkeling a scopi sanitari. Ma anche l’addetta alle pulizie di un ospedale milanese, una cassiera di supermercato, l’insegnante precaria che ha continuato le videolezioni anche a contratto scaduto, la presidente dell’associazione che ha consegnato farmaci a domicilio a persone con sclerosi multipla. Ecco i Cavalieri al merito della Repubblica insigniti dal Presidente Sergio Mattarella per ringraziare l’impegno di tanti italiani nell’emergenza Covid-19

Vita – 3 giugno 2020

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza Coronavirus. «I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali», dice la nota del Quirinale. Ecco i nomi.

Annalisa Malara e Laura Ricevuti, rispettivamente, anestesista di Lodi e medico del reparto medicina di Codogno, sono le prime ad aver curato il paziente 1 italiano.

Maurizio Cecconi, professore di anestesia e cure intensive all’Università Humanitas di Milano, è stato definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia.

Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini sono i tre medici di famiglia di Padova che volontariamente si sono recati in piena zona rossa per sostituire i colleghi di Vo’ Euganeo messi in quarantena.

Don Fabio Stevenazzi del direttivo della Comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate (VA), che è tornato a fare il medico presso l’Ospedale di Busto Arsizio.

Fabiano Di Marco, primario di pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha raccontato la tragica situazione della città e dell’ospedale.

Monica Bettoni, ex senatrice e Sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, ha deciso di tornare in corsia a Parma.

Elena Pagliarini è l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza coronavirus. Positiva, è guarita.

Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte.

Giovanni Moresi, autista soccorritore di Piacenza Soccorso 118, ha offerto una testimonianza del ruolo degli autisti soccorritori del 118.

Beniamino Laterza, impiegato presso l’Istituto di vigilanza “Vis Spa” e presta servizio nell’ospedale Moscati di Taranto, presidio Covid.

Del Team presso l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma – struttura di eccellenza della sanità pubblica fanno parte: Maria Rosaria Capobianchi, a capo del team che ha contribuito a isolare il virus; Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti; Francesca Colavita, Fabrizio Carletti, Antonino Di Caro, Lucia Bordi, Eleonora Lalle, Daniele Lapa, Giulia Matusali, biologi.

Nel team di ricerca dell’ospedale Sacco e dell’Università degli Studi di Milano, poli di eccellenza nell’ambito del sistema sanitario e di ricerca nazionale: Claudia Balotta a capo del team, ora in pensione. Nel 2003 aveva isolato il virus della Sars. Gianguglielmo Zehender, professore associato. Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna, Alessia Lai, Maciej Stanislaw Tarkowski ricercatori.

Ettore Cannabona Comandante della Stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia (Palermo), ha devoluto in beneficenza l’intero stipendio mensile.

Bruno Crosato in rappresentanza degli Alpini della Protezione civile del Veneto che hanno ripristinato in tempi record 5 ospedali dismessi della regione.

Mata Maxime Esuite Mbandà, giocatore per il Zebra Rugby Club e per la nazionale italiana, volontario sulle ambulanze per l’Associazione Seirs Croce Gialla di Parma.

Marco Buono e Yvette Batantu Yanzege della Croce Rossa Riccione hanno risposto all’appello della Lombardia che chiedeva aiuto a medici e personale con ambulanze.

Renato Favero e Cristian Fracassi, il medico che ha avuto l’idea di adattare una maschera da snorkeling a scopi sanitari e l’ingegnere che l’ha realizzata.

Concetta D’Isanto, addetta alle pulizie in un ospedale milanese: fa parte di quella schiera di lavoratori che ha permesso alle strutture sanitarie di andare avanti nel corso dell’emergenza.

Giuseppe Maestri, farmacista a Codogno, ogni giorno ha percorso cento km per recarsi in piena zona rossa.

Rosa Maria Lucchetti, cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro, ha lasciato una lettera agli operatori 118 donando loro anche tre tessere prepagate di 250 euro.

Ambrogio Iacono, docente presso l’istituto professionale alberghiero Talete di Ischia. Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza.

Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per regalare la spesa alimentare ad alcune famiglie in difficoltà. Suo l’appello per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza.

Cristina Avancini, l’insegnante di Vicenza che nonostante il contratto scaduto non ha interrotto le video-lezioni con i suoi studenti.

Alessandro Santoianni e Francesca Leschiutta, direttore della casa di riposo della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (PD) e coordinatrice infermieristica che, insieme agli altri dipendenti, sono rimasti a vivere nella struttura per proteggere gli anziani ospiti.

Piero Terragni, imprenditore di Bellusco (Monza e Brianza), in seguito alla morte di un dipendente, Erminio Misani, che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto la moglie Michela Arlati.

Riccardo Emanuele Tiritiello, studente dell’istituto Paolo Frisi di Milano: con il padre e il nonno hanno cucinato gratuitamente per i medici e gli infermieri dell’ospedale Sacco.

Francesco Pepe, quando ha dovuto chiudere il suo ristorante a Caiazzo di Caserta ha preparato pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, organizzando una raccolta fondi per l’ospedale di Caserta.

Irene Coppola ha realizzato, a sue spese, migliaia di mascherine. Ha aiutato una associazione per sordi inventando una mascherina trasparente per leggere il labiale.

Alessandro Bellantoni con il proprio taxi ha fatto una corsa gratis di 1.300 km per portare da Vibo Valentia all’ospedale Bambin Gesù di Roma una bambina di tre anni per un controllo oncologico.

Mahmoud Lufti Ghuniem, in Italia dal 2012, fa il rider. Si è presentato alla Croce Rossa di Torino con uno stock di mille mascherine acquistate di tasca sua.

Daniele La Spina In rappresentanza dei giovani di Grugliasco al servizio della città di Torino che hanno portato prodotti di prima necessità a chi ne ha bisogno, in particolare agli anziani soli.

Giacomo Pigni, volontario dell’Auser Ticino-Olona ha coinvolto una ventina di studenti che hanno iniziato a fare chiamate di ascolto per dare compagnia alle persone sole.

Pietro Floreno, malato da oltre dieci anni di Sla ha comunicato di voler mettere a disposizione della ASL, per i malati di coronavirus, il suo ventilatore polmonare di riserva.

Maurizio Magli, in rappresentanza dei 30 operai della Tenaris di Dalmine che, quando è arrivata la commessa per la produzione di 5mila bombole nel minor tempo possibile, hanno volontariamente continuato a lavorare.

Greta Stella, fotografa professionista, volontaria presso la Croce Rossa di Loano (Savona), ha realizzato un racconto fotografico dell’attività quotidiana dei volontari.

Giorgia Depaoli, cooperante internazionale e si dedica in particolare alla difesa dei diritti delle donne. Ha subito dato la sua disponibilità alla piattaforma “Trento si aiuta”.

Carlo Olmo, ha contribuito nel rifornire gratuitamente Comuni e strutture sanitarie del Piemonte di mascherine, guanti, camici.

Maria Sara Feliciangelthe, fondatrice dell’Associazione Angeli in Moto, insieme ai suoi amici motociclisti si è impegnata per consegnare i farmaci a domicilio alle persone con sclerosi multipla.


Anelli (FNOMCeO) su Medici Cavalieri della Repubblica: “Tributo a tutta la Professione, alle sue competenze, ai suoi valori”

“Il riconoscimento conferito oggi dal Presidente della Repubblica ai nostri colleghi sancisce, ancora una volta, l’impegno, la dedizione, l’abnegazione di tanti medici che si sono spesi senza risparmio durante l’emergenza Covid-19. L’onorificenza, al di là degli straordinari meriti individuali, rappresenta un tributo all’impegno corale dell’intera Professione, secondo i valori costituzionali e i principi del Codice di Deontologia medica”.

Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, saluta la notizia del [conferimento], da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, di un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. Su cinquantasette, undici sono medici.

“Questa onorificenza ribadisce, ancora una volta, che la Repubblica, attraverso la Carta Costituzionale, affida la tutela della Salute alla Professione medica, alle sue competenze, acquisite attraverso un percorso di studi lungo almeno dieci anni e poi costantemente aggiornate, ai suoi valori, liberamente e autonomamente condivisi come regole di vita, oltre che di comportamento professionale – continua Anelli -. E sono proprio questi valori a imporre ai medici di utilizzare le proprie conoscenze per il fine ultimo del bene della persona e dell’intera società”.

“Sta proprio in questa differenza di obiettivi la differenza tra la Professione medica e le aziende, le imprese, le attività commerciali: dove quelle perseguono obiettivi di profitto ed economici, la nostra Professione ha come obiettivo il bene comune – aggiunge ancora -. Lo realizza rendendo concreti e fruibili quei diritti fondamentali, la Salute, l’uguaglianza, che la Repubblica mette in capo ai cittadini, come singoli e come popolo, e la cui tutela affida alla FNOMCeO come Ente sussidiario dello Stato”.

“A tutti i colleghi che, con il loro operato, si sono distinti in questa emergenza, e a tutti coloro che portano avanti con semplicità e orgoglio la loro missione di medici, va dunque il nostro encomio e il nostro grazie – conclude Anelli – per aver testimoniato e incarnato con la loro stessa vita questi valori e per aver messo le loro competenze al servizio degli altri”.

FNOMCeO Press and Information Office
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03/06/2020

Elenco dei Medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19

Farmacisti deceduti

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