Neapolitan pharmacies in revolt

The revolt of the pharmacists starts from Naples. After a maneuver which, according to Federfarma, threatens to close its doors to one pharmacy out of four, the Neapolitan union led by Michele Di Iorio announces battle, pointing the finger at another passage of the measure to restore public finances which risks bringing pharmacies to their knees: the stop to the foreclosure of the local health authorities.

Così, dopo che la Regione ha disatteso l’accordo raggiunto nel dicembre 2009 per il recupero dei crediti da parte dei titolari di farmacie, oggi Di Iorio annuncia non solo la serrata (la cui data sarà ratificata dall’assemblea), ma ammette che sono allo studio misure per richiedere la cassa integrazione straordinaria, sulla scia di quanto fatto dal consorzio delle farmacie pubbliche salernitane, per i propri dipendenti.

Un rilevante allarme occupazionale se si considera che sono più di mille i lavoratori del comparto che rischiano concretamente di perdere il posto.

To access the souls of Neapolitan pharmacists,  già sul piede di guerra per la manovra, l’accordo siglato grazie alla So.re.Sa spa nel mese di dicembre 2009 con l’Asl Na 1 Centro, in forza del quale, tramite l’intervento finanziario della Deutsche Bank i Titolari di farmacia, previo rilascio da parte dell’Asl di relative certificazioni, avrebbero recuperato in due tranche i pagamenti fino alla mensilità di dicembre 2009. Un accordo disatteso dalla Regione.

“Dissotterro un’ascia di guerra che pensavo di aver deposto definitivamente dopo le elezioni regionali – afferma duro di Iorio – Ero certo, infatti, che i tre commissari delle Asl Napoli 1, 2 e 3 avrebbero recepito immediatamente i segnali programmatici del Governatore Stefano Caldoro.

Nulla è cambiato, tutto si è aggravato, tanto per le incertezze dei pagamenti, quanto per l’evanescenza dimostrata da direttori e dirigenti Asl”.

 

IS-  Pharmakronos – 28 giugno 2010

 


 

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