L’appello di Medici Senza Frontiere all’apertura del vertice oggi a Ise-Shima. “Il mondo appare impreparato a rispondere a emergenze sanitarie – dice MSF – mentre manca la ricerca per nuovi prodotti farmaceutici, aumentono in modo esorbitante i prezzi dei farmaci essenziali. Questo richiede un’azione urgente e congiunta da parte dei leader del mondo”
26 maggio 2016 – R.it Cooperazione
“Non costruite un ospedale senza pronto soccorso”. MSF esorta i leader del G7 a prendere un impegno ambizioso nel fornire le risorse necessarie a rispondere alle emergenze sanitarie che colpiscono il cuore dei sistemi sanitari globali. “Chiediamo un’attenzione speciale per garantire che la risposta alle emergenze sanitarie resti centrale in tutte le discussioni sulla sicurezza sanitaria e la copertura sanitaria universale (UHC)” ha detto la dr. Monica Rull, esperta di salute pubblica di MSF, “rispondere con forza alle emergenze sanitarie vuol dire identificare prontamente un bisogno e intervenire negli scenari di crisi seguendo i bisogni dei pazienti come principale filo conduttore e non intervenire soltanto quando è in gioco la minaccia alla sicurezza globale”.
Il rischio di epidemie persiste. L’obiettivo lodevole della copertura sanitaria universale si sostanzia pienamente solo laddove nessuno abbia difficoltà di accedere alle cure mediche, tanto meno per motivi economici. Ma è chiaro che i bisogni e i rischi legati alle epidemie persistono, dai nuovi casi di Ebola di inizio anno in Africa Occidentale fino all’epidemia di febbre gialla in corso in Angola. Oggi assistiamo a una capacità di risposta alle emergenze estremamente limitata soprattutto nei Paesi in via di sviluppo e nei contesti fragili (dall’incapacità politica di dichiarare un’epidemia di una malattia infettiva alla scarsità di risorse umane e finanziarie disponibili). I paesi del G7 dovrebbero cogliere questa opportunità per orientare le scelte della comunità internazionale nella direzione di un supporto concreto verso i paesi più fragili e verso quelle aree in cui la popolazione è trascurata o marginalizzata. “Rafforzare i sistemi sanitari globali senza aumentare la capacità e le risorse per rispondere alle emergenze, è come costruire un ospedale senza pronto soccorso” ha detto Jeremie Bodin, direttore generale di MSF in Giappone.
Abbassare il prezzo dei farmaci salva-vita. Occorre seguire la la Francia sull’accesso ai farmaci, dice in sostanza MSF. che plaude al governo francese per aver messo in agenda la questione dei farmaci – incluso il loro costo esorbitante – e la mancanza di Ricerca e Sviluppo (R&D) su farmaci essenziali e innovativi. Ma altri membri del G7 hanno opposto una forte resistenza alla possibilità di esprimersi in maniera inequivocabile a favore di un posizionamento che consentirebbe una ferma assunzione di responsabilità e una leadership chiara sulla questione dell’accesso ai farmaci ivi incluso il costo inaccessibile.
Una crisi globale che riguarda tutti. “Ogni giorno nei nostri progetti vediamo le conseguenze che le persone devono affrontare per i prezzi dei farmaci troppo alti o perché i trattamenti di cui hanno bisogno semplicemente non esistono”, ha detto il dr. Greg Elder, coordinatore medico della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF. “È una crisi globale che merita l’attenzione dei paesi più potenti al mondo per essere affrontata. E’ fondamentale trovare una soluzione che garantisca a tutti l’accesso ai farmaci di cui hanno bisogno. Se non si affronta in maniera adeguata la questione dei costi eccessivamente elevati dei farmaci essenziali, la copertura sanitaria universale resterà un sogno irrealizzabile.”
Le conseguenze sull’Epatite C. L’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata sui prezzi esorbitanti dei nuovi farmaci contro l’Epatite C, che le aziende farmaceutiche hanno stabilito a 1.000 dollari a pillola (circa 100.000 dollari per l’intero trattamento), portando a un razionamento globale del trattamento per una malattia mortale che colpisce 150 milioni di persone e uccide 700.000 persone ogni anno. Oggi, nonostante i nuovi farmaci possano curare un paziente in 12 settimane, l’Epatite C è la principale causa di morte per malattie infettive negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, cresce l’indignazione sulla mancanza di antibiotici per trattare le infezioni resistenti ai farmaci, che secondo un recente rapporto del governo britannico potrebbero uccidere 10 milioni di persone ogni anno entro il 2050. L’Ebola è un altro esempio eclatante di una malattia che, in mancanza di vaccini o trattamenti efficaci, stava diventando un’epidemia globale.
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