Cari colleghi, chi mi segue da tempo oramai sa che è mia abitudine trattare un argomento che riguarda in particolar modo il nostro settore.
L’esperienza insegna che tutto è perfettibile e perfezionabile, ma non si sa perché, proprio il nostro settore risulta essere quello forse più incasinato di altri. Le cose che sembrerebbero semplici diventano difficili e comunque non si sa come anche in situazione di apparente normalità tutto diventa difficile e caotico.
Da sempre gli isf hanno rappresentato e purtroppo continuano a rappresentare una categoria sottoposta agli strali ed alle decisioni più folli del marketing farmaceutico. Fino a qualche anno, la proverbiale capacità degli isf di operare ha portato alle aziende più frutti e fatturati di quelli previsti, poi il continuo lavaggio del cervello delle varie strutture aziendali ha finalmente minato quel senso di equilibrio proprio degli isf ed è stato ed è un continuo decadere della nostra professione.
Per comprendere quanto sta accadendo dobbiamo certamente analizzare il comportamento di chi vive quotidianamente nelle stanze dei bottoni. Per far ciò ci vengono incontro due conosciutissime leggi, quella di Peter e quella di Murphy.
Nel 1969 Laurence J. Peter pubblicò il saggio "The Peter principle". Il testo è imperniato su un enunciato che prende appunto il nome di "principio di Peter" altrimenti detto principio di incompetenza: “ In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.”. Quando, ad esempio, in un’azienda un impiegato si dimostra in grado di assolvere bene il suo compito, questi verrà promosso al livello immediatamente superiore, nel quale dovrà assolvere un compito differente e più difficile.
Legge di Murphy: Se qualcosa può andar male, lo farà. Ovvero: Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e se uno di questi modi può condurre a guasto o errore, allora prima o poi esso si verificherà.
Il succo è semplice. In tutti questi anni, proprio per la legge di Peter il management farmaceutico ha raggiunto il massimo livello di incompetenza, ciò spiega delle follie aziendali a tutti livelli, sia marketing che della gestione del personale. Secondo, la legge di Murphy è divenuta totale, si è cioè verificato l’errore.
In pratica sono saltati tutti i fondamentali di fare azienda ed imprenditoria, è divenuta solo errore o follia collettiva (secondo come più piace).
La soluzione è facile ed è intrinseca alla legge di Peter. Cambiare il management. E’ la sola strada possibile per uscire da una evidente crisi di idee e di fare (non economica) che attanaglia il nostro settore e la società tutta.
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