Nms, licenziati 80 biologi e chimici del polo farmaceutico milanese: si spegne un pezzo di storia. Lavoratori e sindacati chiedono un piano pubblico
È arrivata come una doccia gelata la notizia che decine di ricercatori temevano da settimane. Nei giorni scorsi, in un incontro ad Assolombarda tra la proprietà di Nerviano Medical Sciences – il fondo cinese Pag – e i rappresentanti dei lavoratori, è
UN CENTRO DI ECCELLENZA A RISCHIO SMANTELLAMENTO
Quella di Nerviano non è un’azienda qualsiasi. Nata negli anni Sessanta come Farmitalia Carlo Erba, ha contribuito a scrivere pagine fondamentali nella lotta contro i tumori: tra le sue mura sono stati scoperti farmaci come la Doxorubicina e l’Entrectinib, che ancora oggi vengono usati in tutto il mondo per curare migliaia di pazienti.
Non è solo un problema occupazionale. È l’intero Paese a perdere un presidio di ricerca unico: uno degli ultimi in grado di seguire l’intera filiera, dalla scoperta del principio attivo fino alle prime fasi cliniche. Un capitale umano e tecnologico che non può essere ricostruito altrove se non in decenni, con enormi investimenti.
CONSEGUENZE PESANTI SU SALUTE E SISTEMA SANITARIO
L’esperienza della pandemia da Covid-19 dovrebbe aver insegnato qualcosa: la mancanza di una ricerca autonoma costrinse il nostro Paese a inseguire, pagando ritardi e prezzi elevati. “Oggi – sottolineano i ricercatori – rischiamo di ripetere lo stesso errore”.
FUTURO NEGATO A CHI HA SCELTO L’ITALIA
Dietro i numeri ci sono volti e storie. Molti dei ricercatori di Nms avevano deciso di restare in Italia, nonostante stipendi più bassi e carriere spesso in salita. Altri erano rientrati dall’estero, convinti di poter costruire un futuro professionale qui, accanto alle proprie famiglie. Oggi si ritrovano a dover fare i conti con una precarietà che pensavano di aver lasciato alle spalle.
Il rischio non è solo di perdere posti di lavoro, ma di disperdere competenze uniche. Quella che gli esperti chiamano “conoscenza tacita” – fatta di pratiche, abilità e relazioni di laboratorio – non si improvvisa e non si trasferisce con un semplice passaggio di consegne.
SINDACATI IN ALLARME, ISTITUZIONI SOTTO ACCUSA
Nei giorni scorsi i sindacati avevano già portato i ricercatori a manifestare davanti al
L’obiettivo è chiaro: dare continuità alle attività, preservare le competenze accumulate e garantire la sopravvivenza di una missione che riguarda l’intero Paese. “La ricerca non è un costo da tagliare – spiegano – ma un investimento strategico per la salute pubblica e per la competitività scientifica dell’Italia”.
UN PATRIMONIO DA DIFENDERE
Il fondo cinese Pag aveva acquisito il gruppo Nms – che include anche NerPharma e Accelera – sette anni fa. Oggi, la scelta di dismettere progressivamente attività e reparti rischia di chiudere per sempre il più grande centro oncologico privato d’Europa.
La storia insegna che ricostruire un ecosistema simile richiederebbe anni di sacrifici e miliardi di investimenti. Perdere Nerviano significherebbe rinunciare a nuove terapie, disperdere competenze inestimabili e mettere un punto finale a un pezzo di storia della ricerca italiana. I ricercatori lo ripetono da settimane: “La ricerca è vita. Difendiamola”. Oggi più che mai quell’appello non suona come uno slogan, ma come un grido di allarme che le istituzioni non possono permettersi di ignorare.
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