Ecco come Trump vuole tagliare i prezzi dei farmaci negli Usa
Trump lancia una nuova iniziativa per ridurre il costo dei farmaci negli Stati Uniti, coinvolgendo Pfizer e introducendo un sito per l’acquisto diretto a prezzi scontati. Ma non tutti sono convinti che darà i risultati sperati. (Nella foto sopra il CEO di Pfizer Bourla con Trump alla Casa Bianca).
1 ottobre 2025 – StartMag di Giulia Alfieri
L’iniziativa prevede sconti significativi, vendita diretta ai consumatori e l’introduzione del principio del “Paese più favorito” per allineare i prezzi americani a quelli dei paesi stranieri. Le misure mirano a cambiare il sistema di distribuzione farmaceutica e aumentare la produzione nazionale, ma sollevano dubbi sull’effettivo impatto per i pazienti.
TRUMP ANNUNCIA IL SITO “TRUMPRX” PER FARMACI A PREZZI SCONTATI
Trump ha annunciato un nuovo piano per ridurre il costo dei farmaci negli Stati Uniti. L’iniziativa comprende la creazione di un sito chiamato TrumpRx, pensato per permettere ai cittadini americani di acquistare medicinali a prezzi ridotti direttamente dai produttori. Il sito sarà attivo all’inizio del 2026 e non venderà direttamente farmaci, ma reindirizzerà gli utenti ai canali ufficiali di vendita delle aziende farmaceutiche.
ACCORDO CON PFIZER PER RIDURRE I PREZZI DEI FARMACI
Nell’ambito dell’iniziativa, Trump ha annunciato un ampio accordo con Pfizer. La casa farmaceutica, scrive Cnbc, si è impegnata a vendere molti dei suoi farmaci a prezzi ridotti, con uno sconto medio del 50% sul nuovo portale TrumpRx. Pfizer offrirà anche i propri medicinali a Medicaid secondo il criterio del “Paese più favorito”, cioè al prezzo più basso praticato in paesi comparabili. Inoltre, l’azienda espanderà la propria produzione sul territorio americano e riceverà una sospensione di tre anni su alcuni dazi doganali relativi all’importazione di prodotti farmaceutici.
IL CONCETTO DI “PAESE PIÙ FAVORITO”
La politica del “Paese più favorito”, o International Reference Pricing, prevede che il prezzo dei farmaci venduti negli Stati Uniti sia allineato con il più basso tra quelli praticati in paesi economicamente simili, come Canada, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone, Svizzera e Danimarca. Il governo ha chiarito che il prezzo di riferimento sarà quello netto, ovvero quello effettivamente pagato dai pazienti, tenendo conto di sconti e rimborsi.
PRESSIONE SULLE AZIENDE FARMACEUTICHE
VENDITA DIRETTA AI CONSUMATORI
L’iniziativa promuove la vendita diretta dei farmaci ai consumatori, senza passare attraverso assicurazioni o intermediari. Alcune aziende farmaceutiche, precisa Reuters, hanno già attivato canali di vendita diretta. Ad esempio, Novo Nordisk offre il farmaco Ozempic a 499 dollari al mese per chi paga di tasca propria, rispetto al prezzo di listino di circa 1.000 dollari.
AstraZeneca ha comunicato venerdì che venderà i propri farmaci per diabete e asma direttamente ai pazienti statunitensi che pagano in contanti, applicando sconti fino al 70% rispetto al prezzo di listino. La casa farmaceutica francese Sanofi ha annunciato che offrirà un mese di trattamento con uno qualsiasi dei suoi prodotti a base di insulina al prezzo di 35 dollari, per tutti i pazienti negli Stati Uniti in possesso di una prescrizione valida, indipendentemente dalla loro copertura assicurativa.
E l’associazione di categoria PhRMA ha recentemente lanciato un sito, AmericasMedicines.com, per collegare i pazienti ai programmi di acquisto diretto delle aziende farmaceutiche.
CHI ALZA I PREZZI
Alcune aziende farmaceutiche, ricorda Cnn, hanno già iniziato ad adattare la propria strategia di prezzo a livello globale. Eli Lilly ha aumentato il prezzo del farmaco Mounjaro nel Regno Unito per compensare eventuali riduzioni di prezzo negli Stati Uniti e Bristol Myers Squibb ha annunciato che venderà il farmaco Cobenfy allo stesso prezzo sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito.
DUBBI SULL’EFFICACIA PER I PAZIENTI STATUNITENSI
REAZIONE DELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA
L’industria farmaceutica, dal canto suo, ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze delle politiche sui prezzi annunciate. L’associazione PhRMA ha affermato che l’adozione di modelli di prezzo stranieri potrebbe compromettere l’innovazione e la leadership americana nel settore.
Inoltre, è previsto che a partire dal giorno successivo all’annuncio, vengano applicati dazi del 100% sull’importazione di farmaci di marca, salvo eccezioni per le aziende che stanno costruendo stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Le importazioni dall’Unione europea saranno soggette a un’imposta del 15%, in base all’accordo commerciale siglato in precedenza.
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