Work psychology. The paradoxes of the new management

 

 

Coloro che soffrono a causa del proprio lavoro sono sempre più numerosi. Un  certo management contemporaneo – che si fonda sui criteri del “saper essere” e dell’”impiegabilità”, e che sottopone i lavoratori a una serie di ingiunzioni paradossali – crea un gran malessere psicofisico (dallo stress, al burning out*, passando per la depressione) che svuota progressivamente gli individui, spingendone alcuni fino al suicidio (clamorosi i 25 suicidi a France Telekom, ma non è un caso isolato).

Quello che ci si propone con queste brevi note è un’analisi delle contraddizioni e dei paradossi di un certo management contemporaneo che, esortando gli individui a credere che esista un legame diretto tra la realizzazione personale ed il benessere personale, contribuisce alla crescita della sofferenza dei lavoratori. Tanto più che la decisione di alcuni dipendenti di suicidarsi sul proprio luogo di lavoro assume un valore simbolico.

Nel corso degli anni 90, le pratiche manageriali adottate per il buon funzionamento delle aziende si irrigidiscono. Le decisioni di riassetto, declassamento, accantonamento o licenziamento si moltiplicano, mentre coloro che conservano il il proprio posto di lavoro vengono sottoposti ad oneri sempre più impegnativi. Le scadenze si ravvicinano. Le valutazioni si moltiplicano. Le analisi dei risultati si intensificano. Per fare carriera, si deve mostrare di essere capaci di trovare il proprio posto in contesti estremamente differenziati; bisogna dar prova di duttilità e flessibilità. Ogni lavoratore, per restare “impiegabile”, deve costantemente di essere all’altezza di ciò che gli viene richiesto.

Le nuove pratiche manageriali favoriscono l’aumento di tensioni nei rapporti di lavoro. La riduzione degli effettivi si traduce di norma in una riorganizzazione del lavoro. Le nuove difficoltà si traducono in un aumento dei conflitti. Ognuno è sottoposto a una pressione omologante che lo porta a subire le regole dell’impresa, per non essere catalogato fra i “devianti”, gli “elementi di cui occorre sbarazzarsi”.

Al tempo stesso però il linguaggio usato dal management evolve e spinge i lavoratori ad un coinvolgimento personale sempre più grande. Qualunque sia il settore di attività, si sente sempre più parlare di “autonomia” e “responsabilità”.

L’azienda cambia look e ostenta la volontà di farsi carico del

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