Quella farmaceutica «non è solo una spesa» ma anche «un valore per il Paese». Lo ha sottolineato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi intervenendo all’Aquila a un convegno sul biotech organizzato dall’associazione delle industrie del farmaco, spiegando che «in questo Paese per il nostro settore spesso si passa dall’assistenzialismo statale all’assistenzialismo coatto privato», perché «i tetti di spesa sono di fatto manovre per fare cassa». Le imprese del comparto, ha chiarito, «non hanno bisogno di agevolazioni e finanziamenti, sarebbe sufficiente poter operare in mercati certi ed essere pagati. Siamo l’unico Paese dove serve legge per pagare i fornitori». Peraltro, «siamo l’ultimo Paese per la ricerca, ma potremmo essere tra i primi perché le imprese hanno voglia di fare ricerca». Le imprese «possono svolgere un ruolo importante, ma il Paese deve assumersi la responsabilità smettere di avere atteggiamento anti-industriale, perché altrimenti le imprese non ci saranno più».
Scaccabarozzi si è poi soffermato sui ritardi nell’accesso agli innovativi sottolineando come sia «importante eliminare tutti gli ostacoli che impediscono l’accesso rapido ai medicinali innovativi, che in Italia possono arrivare fino a 2 anni dopo rispetto ai principali Paesi Ue». Le conseguenze di questi ritardi, continua Scaccbarozzi «sono negative sia per i cittadini che per le imprese».
Per questo servono «un quadro normativo stabile, condizioni competitive rispetto ai big Ue e tempi più brevi per l’accesso all’innovazione e il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Senza poi dimenticare la tutela della proprietà intellettuale».
12 giugno 2013 – DoctorNews33
L’Aquila e il biotech, un settore strategico per ripartire
Tappa abruzzese di “Biotech e farmaco: nuove possibilità di cura, un’opportunità per il Paese”. L’Aquila è uno dei principali poli del biotech in Italia
read the news