«Welfarma» does the check-up

A voucher with a maximum value of 2,000 euros for training (or retraining) courses; and a contribution of one million euros from the Ministry of Labour, until the end of 2014, to support workers in their reintegration processes. And the results?

Positives. Persons belonging to «welfare» are, to date, 703, coming from 20 companies in the pharmaceutical sector in crisis. Of these, the 38% (equal to approximately 270 workers) were relocated.

An audience destined to grow, given that with the latest agreements (send registration) the members of Welfarma have risen to about a thousand units.

Oggi a Roma, alla presenza del ministro Enrico Giovannini e del dg di Confindustria, Marcella Panucci, Farmindustria e Italia Lavoro faranno il punto su «Welfarma», l’innovativo progetto, nato nel 2008, che vede insieme pubblico e privato nella gestione delle crisi aziendali nel settore farmaceutico.

Uno strumento che s’ispira «al principio della responsabilità sociale di impresa che rappresenta un valore per il settore», sottolinea il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi.

Welfarma also involves trade unions and employment agencies; and the model could be extended to other productive sectors in crisis given the central role of the active policy instruments envisaged (and thus rebalancing public spending on labour: out of 27 billion, as many as 21 are destined for passive policies).

Il ricorso a Welfarma viene inserito nell’accordo di concessione dell’ammortizzatore, «in modo che la politica attiva venga realizzata contestualmente alla concessione del sussidio», spiega il presidente di ItaliaLavoro, Paolo Reboani.

Furthermore, businesses contribute directly to the management of active policies. The public contribution is a voucher of up to 2,000 euros. The voucher can be used to choose the most suitable training path for reintegration.

But it can also serve as reimbursement of expenses (travel and food) to participate.

MODEL

Public-private synergy: so far 703 employees from 20 companies in crisis have joined and the 38% has been relocated

29 ottobre 2013 – Claudio Tucci –  Il Sole24ORE

Ed.: Italy Work è una società per azioni, totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Opera, per legge, come ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Presidente e Amministratore Delegato è Paolo Emilio Reboani.

Dall’accordo tra Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e Farmaindustria siglato il 20 novembre 2008 è nato il progetto “Welfarma”. Questo comprende una serie di misure di “welfare to work” per agevolare, riqualificare e cercare di ricollocare gli esuberi del settore farmaceutico. Tale progetto ha come destinatari, in particolare, le figure professionali degli informatori scientifici del farmaco (ISF) e, più in generale, tutti i dipendenti di imprese farmaceutiche che prevedano ristrutturazioni ed esuberi. Il presidente di Farmindustria di allora, Sergio Dompè, prevedeva che “entro la fine del 2008, si sarebbero prodotti 2.500 esuberi con stime che avrebbero portato a un saldo di 10.000 lavoratori in meno a fine 2010”. “Ovviamente” il progetto, nato da Farmindustria, Sindacati e Ministero del Lavoro, è rivolto soprattutto agli Informatori Scientifici i quali, però, non sono stati nemmeno consultati. Il caso Welfarma e il dibattito che ne è scaturito, coinvolgendo attori direttamente interessati ma esclusi dal processo di contrattazione, sottolinea ancora una volta il problema della rappresentatività e rappresentanza sindacale, sia a livello nazionale che a livello aziendale.

In retrospect we can say that the redundant ISFs were around 13.400 and Welfarma relocated as many as 270 (equal to 2.01%). Truly an amazing result! Truly an opportunity (… but for whom?).

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