Approvate alla Camera le nuove norme sulla trasparenza fra i rapporti industria farmaceutica operatori sanitari

Con 377 voti a favore, nessun contrario e 60 astensioni l’aula della Camera ha approvato le nuove norme in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie

Riportiamo le dichiarazioni dell’On. Baroni, dopo l’approvazione alla Camera del cosiddetto “Sunshine Act”


“La proposta di legge a mia prima firma Sanità Trasparente” è stata approvata a larghissima maggioranza.
D’ ora in poi, le imprese produttrici dovranno dichiarare i trasferimenti di denaro, beni, o altre utilità che arrecano vantaggio anche indiretto (anche partecipazioni e brevetti), nei confronti dei soggetti che operano nel settore della salute.
I dati, comunicati annualmente, saranno pubblici e consultabili da tutti sul sito istituzionale che verrà chiamato “Sanità Trasparente”.
Una gestione responsabile del sistema sanitario e la trasparenza sono le chiavi per la buona sanità del futuro.
Avanti tutta!

Ora andrà in seconda lettura al Senato.

I legami d’interesse, con “Sanità Trasparente” smetteranno di essere opachi. Viene introdotta la trasparenza obbligatoria nei legami d’interesse tra l’industria sanitaria, gli operatori della salute e le organizzazioni sanitarie. Per l’industria sanitaria, d’ora in poi, sarà più conveniente investire in Ricerca e Sviluppo, che in legami d’interesse e marketing sanitario.

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Roma, 4 apr. (AdnKronos Salute) – “La nostra proposta di legge per una ‘Sanità Trasparente’ ha avuto il via libera della Camera dei deputati. Si tratta di un grande risultato, frutto di una battaglia storica del MoVimento 5 Stelle per portare nuove regole nella sanità, che contrastino la corruzione e garantiscano il diritto alla salute di tutti i cittadini”. Così, in una nota, i deputati del MoVimento 5 Stelle Massimo Enrico Baroni e Nicola Provenza, rispettivamente primo firmatario e relatore in Aula della legge, dopo il via libera della Camera al provvedimento.

“Siamo vicini a una svolta storica anche dal punto di vista culturale, perché stabiliamo il principio della trasparenza diffusa nel sistema sanitario e perché garantiamo il diritto all’informazione per tutti i cittadini. Nel registro ‘Sanità Trasparente’ sul sito del ministero della Salute, infatti, dovranno essere pubblicate tutte le donazioni superiori a 50 euro fatte dall’industria a medici e personale amministrativo (e superiori a 500 euro se destinate alle organizzazioni sanitarie).

Questo – proseguono i deputati del MoVimento 5 Stelle – ci permetterà di sterilizzare tutti i possibili conflitti di interesse che minacciano la salute dei pazienti”. “Per troppo tempo i rapporti tra pubblico e privato hanno vissuto nell’opacità a discapito della meritocrazia e della contendibilità delle carriere. Ma con questa legge, che ora aspetta il via libera del Senato, anche nel mondo della sanità tutti dovranno agire alla luce del sole e in piena trasparenza”, concludono Baroni e Provenza.

“Il primo grande nemico della corruzione è la trasparenza, anche nella sanità. Per questo motivo siamo intervenuti con la proposta di legge ‘Sanità Trasparente’, che porterà alla luce del sole tutti i legami di interesse che legano le imprese dell’industria del settore con personale medico e amministrativo. Solo così riusciremo a prevenire tanti fenomeni di corruzione nel mondo della salute: ad oggi, ricordiamo, se ne contano 129 ogni anno, circa uno ogni tre giorni”, dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari sociali. La proposta di legge “non ha costi per lo Stato e introduce il principio, anche culturale, di trasparenza totale.

Le aziende farmaceutiche e produttrici di dispositivi medici saranno obbligate a pubblicare tutti i finanziamenti, diretti e indiretti, verso gli operatori sanitari, altrimenti pagheranno multe di 20 volte il valore dell’omessa dichiarazione. Grazie a uno strumento di whistleblowing, inoltre”, proseguono i portavoce, “incoraggiamo le segnalazioni su chi non rispetta l’obbligo”. “Siamo davanti a un cambiamento di enorme portata per il mondo della salute, che va convintamente nella direzione della tutela del diritto alla salute e della promozione del diritto all’informazione per tutti i cittadini”, concludono.

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