Accordo T.R.I.S. per pensione anticipata. In attesa del Decreto attuativo del Governo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Riprendo la lettera pubblicata a febbraio sull’accordo T.R.I.S. in cui esprimevo dubbi, non sulla sua importanza sociale e validità, ma su chi avrebbe pagato una volta che si fosse riusciti a farlo nascere attraverso un decreto del Governo.

Il primo dubbio, credo, sia stato sgombrato con l’incontro in Farmindustria l’8 maggio c.a. Resta il secondo che è legato a variabili non dipendenti dall’INPS e dalle parti sociali interessate ma esclusivamente ai tempi di formazione del Governo. Chiarito il primo dubbio non resta altro che armarsi di pazienza e attendere che i contendenti eletti dal Popolo si decidano a “Servire il Popolo” e abbiano tra le priorità il licenziamento del decreto.

Le ultime notizie, relative alle competenze che riguardano le parti sociali e l’INPS sono buone perché il lavoro è andato avanti e l’accordo t.r.i.s. è giunto al tavolo della Ragioneria di Stato che, presumibilmente, darà il suo parere subito prima o subito dopo l’estate. Verosimilmente il parere sarà positivo perché l’accordo è conveniente per le Aziende e per l ‘INPS e i costi per lo stato sarebbero relativi al mancato versamento della tassazione sullo stipendio che le Aziende risparmierebbero.

Il meccanismo del t.r.i.s. tento di riassumerlo con semplicità, sperando di non banalizzare:

Antonio vuole uscire dal mondo del lavoro 5 anni prima (termine massimo), l’INPS calcola il valore della pensione mensile maturata alla data di fuoriuscita che ammonta ad es a 2000,00 €. L’Azienda verserà, ad un fondo separato dell’INPS che erogherà la pensione mensile ad Antonio, la cifra depurata della relativa tassazione molto onerosa. Praticamente in questo periodo “propensione” l’azienda pagherà tramite l’INPS.

Passati i 5 anni e raggiunto la reale età di pensionamento, l’ INPS ricalcolerà la Pensione rivalutandola con i 5 anni di versamenti figurativi.

Aspettiamo, questo è uno dei casi in cui la Pazienza rappresenta una forma d’azione.

Antonio Giammei


Note: Fondo TRIS – Fondo bilaterale di solidarietà – acronimo di Tutele, Riqualificazione, Innovazione, Solidarietà. Viene attivato su scelta volontaria di imprese e lavoratori e assicurerà gli assegni integrativi al reddito a chi sceglierà di andare in pensionamento anticipatamente. Il fondo sarà gestito dall’Inps, a seguito della pubblicazione del decreto istitutivo dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia.

il Fondo prevede prestazioni cumulabili tra loro e riguardanti tutti i lavoratori, compresi i dirigenti, per erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi cinque anni, per assicurare ai lavoratori prestazioni ulteriori, rispetto a quelle previste dalla legge, in caso di cessazione volontaria del rapporto di lavoro e infine per contribuire al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale.


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