AIISF NAZIONALE – AIISF/informatori.it

—– Original Message —–

To: Francesco Lupinacci
Cc: Golia Lucio ; Aloe Carlo ; miceli.fabrizio@liberto.it ; r.cesare@email.it ; giovanni.rinelli@tele2.it ; tscano@tiscali.it ; riccardobevilacqua@virgilio.it ; rencas@lycos.it ; redazione@informatori.aiisf.it
Sent: Saturday, February 16, 2008 8:14 PM
Subject: R: Appello per la riconciliazione tra AIISF ed Informatori.it

E’ proprio vero, tutto è relativo nella vita. La risposta a un’e-mail spedita il giorno prima può essere considerata una risposta ricevuta in ritardo, se ci si occupa della gestione di un sito. Di contro, sarà considerata una risposta tempestiva se, essendo impegnati nel lavoro quotidiano, ci si fa carico anche dell’impegno Associativo che, giova ricordarlo, per definizione, è basato sul volontariato e ha bisogno di scelte condivise, ma non importa Francesco e non daremo importanza nemmeno alla tua affermata costumanza di prediligere l’approccio diretto con gli interlocutori dopo aver respinto le nostre richieste in tal senso.

Quello che invece è necessario precisare, a onore di quelle”migliaia” di Informatori che, come dici, seguono le tue vicende, è la dinamica dei fatti. La metafora che hai utilizzato per “farti capire”, mi dispiace dirtelo, è semplicistica (se non forviante). Parli di un fuoristrada che ti è venuto addosso mentre te ne andavi tranquillamente per la tua strada, e via di seguito. Anche un lettore distratto si è accorto che una siffatta ricostruzione manca di logica. – Uno t’investe e ti chiede i danni? – Rimanendo in metafora, ma senza perdere di vista le condizioni minime di validità del ragionamento, è vero piuttosto, che tu, guidato da “navigatori improvvidi”, ti sei buttato – “novello kamikaze” – sulla casa dei tuoi “vicini” cercando di demolirla. E’ per questo motivo che i tuoi”vicini” ti hanno chiamato a rispondere dei danni subiti. Ed è anche vero che non hai perso l’occasione di chiedere, a tua volta, i danni morali (la nota in calce alla tua lettera lo afferma pur nel proclamare la teorica volontà di devolvere tutto in beneficienza), ma di questo non ci si meraviglia perché ha una sua logica processuale cui, però, non ti sei sottratto pur potendolo fare.

Orbene Francesco, se un giudice si è pronunciato guardando solamente l’auto danneggiata e non il resto si può ben capire che è preciso dovere, primancora che diritto, del “padrone di casa” tornare dal giudice per far notare ciò che egli considera un errore giudiziario.

Non voglio però dilungarmi nel merito della questione, anche per non sciupare quanto di positivo sembra si stia realizzando intorno ad essa.

Due precisazioni prima

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