Coloro che avranno un’auto “termica” nel corso del 2025 di nuova immatricolazione concessa in uso promiscuo successivamente al 1° gennaio 2025, avrebbero visto aumentare la tassazione fino al 66% rispetto all’anno precedente. E questo se si tratta appunto di veicoli termici, che sono oggi il 75% circa delle auto immatricolate. A trarne 
Questa disposizione presentava una beffa per quei dipendenti che avevano ordinato le vetture nel 2024, poco prima che arrivasse questa stretta del governo.
Questo è un problema molto sentito dalle aziende e dagli assegnatari che hanno già fatto queste ordinazioni, perché in realtà quando loro hanno selezionato il proprio veicolo, non erano ancora a conoscenza che il quadro normativo sarebbe cambiato.
Hanno scelto, in base a delle ipotesi anche di trattenuta in busta paga che cambieranno completamente nei casi in cui le consegne dei veicoli avverranno nel corso del 2025. Eventualità purtroppo molto frequente perché conosciamo i tempi di consegna e quindi saranno obbligati, se l’assegnazione avverrà nel 2025, ad applicare la nuova disciplina nel caso di motori termici, comprese le ibride. L’incremento della tassazione sulle buste paga è sostanzioso, mediamente 100 euro in più per i motori termici.
Torna il salva-auto aziendali, stavolta sostanzialmente blindato, sotto forma di
La norma valuta gli oneri del rinvio in 8,3 milioni di euro per l’anno 2025 e 9,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 e in 1,2 milioni di euro per l’anno 2028.
L’emendamento dovrebbe esser votato martedì prossimo 8 aprile in Commissione.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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