Comunicato UILTEC. Tutti i professionisti, come gli ISF, che svolgono attività nelle strutture sanitarie italiane dovrebbero usufruire di priorità vaccinale

Tutti i professionisti sono esposti agli stessi rischi, a prescindere dalla provenienza geografica o dalle sedi di lavoro


La pandemia COVID 19 ha cambiato in questi mesi per tutti i lavoratori, italiani e non, il proprio modo di lavorare, ponendo tutti noi improvvisamente di fronte a nuove sfide ma anche nuovi rischi. Per talune professionalità però, anche nell’ambito del nostro CCNL, i rischi sono più elevati, avendo a che fare da vicino e quotidianamente con strutture sanitarie e personale medico o para-medico; tra queste si possono facilmente individuare gli informatori scientifici del farmaco e tutte le altre figure – tecniche o di field- dipendenti di quelle aziende farmaceutiche che come Organizzazione Sindacale rappresentiamo.

A seguito della decisione di alcune Regioni italiane di includere la figura dell’informatore scientifico del farmaco nei piani di vaccinazione prioritari, assimilandoli al personale sanitario cui dare priorità nella tutela da possibili contagi COVID-19, come UILTEC abbiamo ritenuto utile nei giorni scorsi intervenire con Farmindustria per verificare la possibilità che questo processo possa attuarsi in modo univoco su tutto il territorio nazionale e per tutte le figure del nostro CCNL che per attività lavorativa sono esposti ai suddetti rischi.

Da parte di Farmindustria abbiamo avuto come risposta la rassicurazione sul proprio già adoperato interessamento e segnalazione al Ministero della Salute, affinchè l’intero settore farmaceutico sia tenuto in particolare considerazione rispetto all’esposizione ai rischi da contagio.

Riteniamo infatti che il nostro ordinamento legislativo – che delegando ad ambito regionale il tema della sanità consente iniziative autonome con tempi e modalità diversificati nel nostro Paese – possa esporre a trattamenti iniqui.

TUTTI i professionisti che svolgono la propria attività quotidiana nei presidi ospedalieri o presso studi e ambulatori medici, a diretto contatto con clinici e talvolta anche pazienti, e dunque non si devono determinare inaccettabili disparità tra lavoratori, oltre che a livello di salute, anche prestando il fianco a possibili manovre occupazionali tra regioni, con lavoratori che possono recarsi al lavoro e lavoratori esclusi in applicazione alle delibere.

Confidenti nel fatto che il nostro impegno ed i nostri sforzi come sindacato possano essere uniti con le Parti datoriali e le istituzioni verso l’obiettivo comune della salvaguardia e dello sviluppo del settore, vi terremo aggiornati sull’evoluzione della situazione.

Roma, 12/01/2021

Segreteria Nazionale UILTEC – Coordinamento Nazionale ISF

 


 

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