Ddl Sanità, i chimici precisano: la nostra “è una professione sanitaria”

ROMA (Public Policy) – Precisare che il chimico è una professione sanitaria e, per quanto riguarda le dimensioni territoriali dell’ordine, prevedere una correlazione al numero degli iscritti e, dove possibile, a livello regionale.

A chiederlo è stata Nausica Orlandi, presidente del Consiglio nazionale dei chimici, nel corso di un’audizione davanti la commissione Affari sociali alla Camera sul ddl Sanità, contenente misure sulla sperimentazione dei farmaci e sugli ordini professionali sanitari.

05 ottobre 2016 – public policy

PROFESSIONI: Sanità, riconosciute le nuove professioni (Italia Oggi)

ITALIA OGGI – 25 maggio 2016

Sanità, riconosciute le nuove professioni

La riforma delle professioni sanitarie prende forma. È stato, infatti, approvato in prima lettura ieri dal senato il ddl Lorenzin dopo che il testo, con l’arrivo della primavera, era tornato a essere tra le priorità di palazzo Madama.
L’impianto normativo è, quindi, pronto per l’esame della camera. Il via libera da parte del senato segna, dunque, il riconoscimento dello status di professione sanitaria a figure ritenute a tutti gli effetti, dagli addetti ai lavori, parte integrante del processo di cura e tutela della salute. Spazio, quindi, a biologi, fisici, chimici e all’istituzione di nuove professioni come quella di chiropratico. «Una scelta», ha sottolineato il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli, «importante per chi esercita queste attività, ma anche e soprattutto per la tutela dei cittadini che usufruiscono delle loro prestazioni».
Tesi condivisa anche dalla presidente del Cnc Nausicaa Orlandi ad avviso della quale l’approvazione del testo «è un importante risultato che riafferma il ruolo e le competenze dei chimici e fisici nel comparto sanità». Tra le novità principali contenute nel ddl quelle relative alle professioni per le quali sono previsti i collegi. In questo caso, infatti, le strade saranno due.
Per ostetriche e infermieri è prevista, infatti, la trasformazione da collegi provinciali a ordini provinciali, ma per quanto riguarda il collegio dei tecnici di radiologia è previsto un ulteriore passaggio.
All’interno dell’ordine la cui denominazione diventerà «Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione» confluiranno, infatti, non solo i collegi dei tecnici di radiologia, ma anche tutte le professioni sanitarie al momento non ordinistiche. Per queste, infatti, è prevista l’istituzione di un albo per ciascuna che, a sua volta, confluirà all’interno del macro ordine. Ogni insieme di ordini, infine, a livello nazionale sarà organizzato in Federazioni. Beatrice Migliorini

Notizie correlate: Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016

 

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