Actavis to acquire Warner Chilcott, deal worth $8.5 billion

La società farmaceutica di Parsippany scambierà 0,16 azioni per ogni titolo di Warner Chilcott che così sarà valutato circa 20,08 dollari, per un premio del 4,5% rispetto alla chiusura di venerdì scorso

Actavis ha siglato un accordo per acquisire Warner Chilcott con un’offerta di scambio dal valore di 8,5 miliardi di dollari che crea un nuovo colosso del settore farmaceutico. La società farmaceutica di Parsippany, nel New Jersey, scambierà 0,16 azioni per ogni titolo di Warner Chilcott che così sarà valutato circa 20,08 dollari, per un premio del 4,5% rispetto alla chiusura di venerdì scorso.

Le due società prevedono di chiudere entro la fine dell’anno l’accordo che porterà alla creazione di una nuova società da 11 miliardi di dollari di fatturato pro-forma denominata Actavis Plc e guidata dall’attuale management della multinazionale del New Jersey. Con l’acquisizione Actavis prende in deciso contropiede tutte quelle società farmaceutiche date per interessate alla sua acquisizione.

La nuova Actavis sarà anche la terza maggior società farmaceutica statunitense con circa 3 miliardi di fatturato annuo nelle categorie terapeutiche fondamentali della salute delle donne, della gastroenterologia, dell’urologia e della dermatologia. Warner Chilcott ha però riscontrato negli ultimi dodici mesi ricavi in flessione a causa della contrazione delle performance dell’Actonel, trattamento per l’osteoporosi che ha perso esclusività in Europa e ora deve affrontare una maggiore concorrenza dei farmaci generici negli Stati Uniti.

Actavis, nota fino a poco tempo con il nome di Watson Pharmaceuticals, ha preso la nuova denominazione dalla svizzera Actavis Group dopo l’acquisizione di quest’ultima lo scorso ottobre per circa 5,72 miliardi. L’interesse manifestato da alcune grandi multinazionali è statao determinato dalla crescita dei suoi ricavi grazie al lancio di nuovi farmaci generici e al conseguente aumento della domanda da aziende sanitarie e consumatori interessati a ridurre le spese farmaceutiche.

20 maggio 2013 – Milano Finanza

 

 

 

 

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