Bari, drug fraud trial: 76 defendants out of 78 acquitted on appeal for prescription

ultimo aggiornamento: 15 novembre, ore 17:06

Bari – (Adnkronos) – Prescritto quasi del tutto il processo denominato ‘Farmatruffa’. Solamente per due imputati il processo continuera’ perche’ i loro capi di accusa non sono andati in prescrizione.

Bari, 15 nov. – (Adnkronos) – Stamane la Corte di appello di Bari ha dichiarato prescritto quasi del tutto il processo denominato ‘Farmatruffa’. Delle 78 persone condannate, nel 2010, in primo grado a complessivi 300 anni di carcere, solamente per due imputati il processo continuera’ perche’ i loro capi di accusa non sono andati in prescrizione. Per tutti gli altri invece, salvo che non siano i diretti interessati a rinunciare alla prescrizione, il processo di appello si conclude con un proscioglimento. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso e riciclaggio.

Il processo riguarda una presunta truffa da oltre 20 milioni di euro ai danni del servizio sanitario nazionale risalente ai primi anni del 2000. Secondo l’accusa, i medici di base dopo aver ricevuto danaro ed altre utilita’ (viaggi e favori di vario genere) dagli informatori scientifici avrebbero prescritto farmaci all’insaputa dei loro pazienti, avvalendosi nel loro disegno della complicita’ dei farmacisti. Questi, dopo aver tolto le fustelle dai medicinali, gettavano le confezioni nella spazzatura: in questo modo si sarebbero sbarazzati anche di farmaci salvavita con un prezzo che arrivava fino a 700 euro per confezione. In primo grado, il Tribunale di Bari condanno’ 78 imputati e ne assolse 21.

Il processo vede coinvolti capi area e informatori scientifici di nove case farmaceutiche e multinazionali, medici di base e farmacisti. In primo grado, i giudici accolsero l’impostazione dell’accusa, confermando l’esistenza di un’associazione per delinquere. Le parti civili (Regione Puglia, Asl di Bari, Lecce e Brindisi, Ordine dei Medici e Ordine dei Farmacisti di Bari) ottennero il diritto al risarcimento, alla Regione fu riconosciuta una provvisionale di 600mila euro.

 

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