CELIAC DISEASE, A PILL WILL DEFEAT IT

ROMA – Si aprono due nuove strade per vincere il "mal di pane".
La ricerca medica sulla celiachia (intolleranza al glutine che riguarda 75mila persone in Italia) ha presentato ieri al Congresso internazionale di Genova una pillola e un vaccino, che da direzioni diverse cercano di stringere d’assedio la malattia. La strada meglio definita oggi è quella della pillola. Una compressa da inghiottire prima del pasto impedisce al sistema immunitario di entrare in contatto con il glutine, prevenendo l’infiammazione e i danni all’intestino. Il nuovo farmaco sta avanzando spedito nelle sperimentazioni sull’uomo.
Nella batteria di test che si è appena conclusa negli Stati Uniti, l’83 per cento dei pazienti celiaci è riuscita a mangiare pane e pasta senza alcun segno di reazione immunitaria. L’ultima fase delle sperimentazioni inizierà nel 2009 e dovrebbe concludersi in un paio di anni. L’inventore della pillola contro il "mal di pane" è Alessio Fasano, un giovane scienziato di Salerno che oggi dirige il Centro di ricerca sulla celiachia dell’università del Maryland a Baltimora. L’Associazione italiana celiachia lo ha invitato ieri al congresso di Genova.
«Immaginiamo l’intestino – spiega – come un vastissimo tappeto di cellule. Nello spazio tra una cellula e l’altra c’è una sorta di cancello, che generalmente deve rimanere chiuso. Nel caso della celiachia, i cancelli invece sono sempre spalancati. Il glutine riesce a infilarsi negli spazi vuoti e incontra il sistema immunitario, che lo riconosce come un elemento estraneo, si attiva e finisce con il distruggere il tappeto di cellule dell’intestino». L’azione della pillola consiste nel richiudere le maglie durante la digestione. «Bisogna ricordarsi di prenderla a ogni pasto» spiega Fasano. «Ma in compenso si tratta di un farmaco poco costoso, se consideriamo che un pasto senza glutine costa cinque volte tanto un pasto normale».
Più lunga è invece la strada del vaccino. Fra due mesi all’Hall Institute di Parkville, a Melbourne, partirà la prima tappa delle sperimentazioni. «Si tratterebbe della soluzione definitiva, ma il meccanismo di azione è più complesso rispetto alla pillola» ammette Fasano. «Con il vaccino si espone l’organismo a piccoli frammenti di glutine. Pensiamo in questo modo di rieducare il sistema immunitario, convincendolo a tollerare la proteina di pane e pasta».
Altre novità della ricerca riguardano il modo in cui la celiachia si sviluppa nell’organismo. Più tardi i bambini con la malattia vengono esposti al glutine, per esempio, minori saranno i sintomi anche da grandi. «Ci siamo poi accorti – prosegue Fasano – che non sempre la malattia nasce in età infantile. A volte ci si accorge del problema tardi proprio perché la celiachia si innesca tardi. Sulle cause, un mistero. Chi le scoprirà potrà meritarsi il Nobel».
PER SAPERNE DI PIÙ www.celiac disease.it www.celiaccentral.org/Other/Alba_Article/481 www.celiacenter.org 
La Repubblica del 20/09/2008 , articolo di ELENA DUSI  ed. Nazionale  p. 22

af

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