Labour day. Hearing by Farmindustria: Scaccabarozzi calls for work … more flexible! “Sector grappling with the 4th industrial revolution”

Nel corso di un’audizione alla commissione attività produttive che si è svolta oggi alla camera, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha esposto i danni del mancato investimento dell’Italia sul digitale nel settore farmaceutico. “Questo ritardo è valutabile a regime in circa 2 punti di Pil e nella mancata creazione di almeno 700mila nuovi posti di lavoro”, evidenzia Scaccabarozzi, a fronte degli “investimenti in digitale nei Paesi Europei che rappresentano oggi mediamente il 6,4% del Pil”.

Gli investimenti in digitale previsti da Industria 4.0 comporteranno per il settore farmaceutico “una riorganizzazione degli stabilimenti produttivi” ed un cambiamento “dell’approccio alla modalità di lavorare che non sarà più quella classica cui si fa riferimento oggi nei contratti nazionali di lavoro”.

L’applicazione di questo piano di semplificazione del lavoro “non comporterà la perdita di posti di lavoro”. Piuttosto, sottolinea Scaccabarozzi, “si investirà su piani di formazione e riqualificazione mirati”. Le iniziative previste nei decreti attuativi del Jobs Act sulle politiche attive “dovrebbero prevedere fondi da indirizzare alla riqualificazione e alla reimmissione nel circuito produttivo di lavoratori specializzati in tecnologia digitale.”

“Una via da sperimentare – ha concluso Scaccabarozzi – potrebbe essere anche quella di promuovere accordi interconfederali che individuino corsie preferenziali/alternative, rispetto alle normative giuslavoristiche in vigore, per individuare nuove soluzioni concordate su orari di lavoro e contratti di lavoro per la figura del ricercatore industriale di fondamentale importanza per il settore farmaceutico, volti ad una maggiore flessibilità organizzativa della prestazione e volti a rendere la figura più in linea con gli standard internazionali.”

29 Aprile 2016 – Il diario del lavoro

Sul capitale umano, il presidente di Farmindustria ha spiegato: “Gli investimenti in digitale comporteranno, come sopra evidenziato, una riorganizzazione degli stabilimenti produttivi che inevitabilmente avrà importanti ricadute sulle Risorse Umane. Cambierà l’approccio alla modalità di lavorare che non sarà più quella classica cui si fa riferimento oggi nei CCNL. Sarà quindi necessario rivedere i sistemi classificatori e le mansioni. Il lavoratore sarà sempre più polivalente e polifunzionale dovrà essere in grado di operare in autonomia, lavorare da remoto, utilizzando tipologie contrattuali più flessibili di quelle attualmente in uso comune. Il cosiddetto ‘smart working’ dovrà essere implementato. Tutto ciò comporterà un vero e proprio cambio di passo che è innanzitutto culturale”.

taken from Quotidianosanità del 29/04/2016

Articolo correlato: http://webtv.camera.it/commissioni

Chiesi Farmaceutici: un “comitato a tre” per governare la trasformazione digitale

Note: dal 2001 al 2013 la farmaceutica ha aumentato la produttività del +55% rispetto al +1% della media nazionale;

dal 2008 al 2013 le aziende hanno determinato il 34% dell’aumento complessivo delle esportazioni manifatturiere in Italia;

l’Italia è seconda solo alla Germania per valore della produzione farmaceutica in Ue con 28 miliardi, il 71% destinato all’export;

dal 2007 al 2013 sono stati licenziati 13.400 informatori scientifici del farmaco.

Exit mobile version