Lipitor e Plavix, che fino allo scorso anno guidavano questa ideale classifica, quest’anno non saranno più nemmeno nella top ten. La causa è nota, ovvero la loro genericazione e la conseguente contrazione delle vendite a volumi e, parallelamente, il calo del prezzo del farmaco, per allinearsi a quello del generico.
E’ un segno dei tempi. Retrocedono i farmaci di sintesi chimica, come Lipitor e Plavix (il cui brevetto in Usa sta per scadere) e salgono i farmaci biologici. Oltre a Humira nella top ten di quest’anno ci saranno anche Remicade ed Enbrel che, secondo gli esperti di Reuters, si piazzeranno al secondo e al terzo posto.
Oltre ai farmaci per l’artrite, un posto importante spetterà ai farmaci oncologici. E infatti Rituxan, Avastin e Herceptin, tutti di Roche, saranno ben posizionati nella top ten.
Come dicevamo, Humira dovrebbe conquistare la prima posizione, non solo per il calo di chi lo precedeva ma anche per proprio merito, Infatti nel 2012 le vendite si dovrebbero espandere dell’11% e toccare i 9, 3 miliardi di dollari. La ragione della crescita è insita nelle qualità del farmaco e anche nella espansione delle sue indicazioni. Da pochi giorni adalimumab è infatti approvato anche per la colite ulcerosa e diventano così 7 le indicazioni approvate per il farmaco. Il picco delle vendite adalimumab lo dovrebbe raggiungere nel 2016, quando si prevede possa toccare gli 11,75 miliardi di dollari, appena un po’ sotto i 13 miliardi di Lipitor nei suoi giorni migliori, cioè nel 2010.
Il prossimo 9 maggio gli esperti dell’Fda si riuniranno per decidere se approvare tofacitnib, un farmaco non biologico, cioè una cosiddetta piccola molecola, che potrebbe insidiare la supremazia del biologici nell’artrite, in quanto farmaco a somministrazione orale. Tutto dipenderà dall’approvazione, peraltro molto probabile, e dalle indicazioni che l’Fda vorrà assegnare a questo farmaco (prima battuta o solo dopo il fallimento dei TNF?).
I bei tempi (per Big Pharma) di Lipitor non torneranno più? Se arrivasse un farmaco efficace per l’Alzheimer ne potremmo riparlare perché in questo caso i 13 miliardi di vendite annue (toccati per l’appunto da Lipitor) potrebbero anche essere pochi. Eli Lilly, Pfizer, Roche e J&J, che nella loro pipeline hanno farmaci in fase III per l’Alzheimer, ci sperano.
FONTE: http://www.pharmastar.it/index.html