BERNA – L’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) ha modificato le sue direttive in merito ai rapporti tra medici e industria farmaceutica. Lo scopo è migliorare la trasparenza è proteggere i pazienti.
Dalla prima pubblicazione delle raccomandazioni nel 2002, sempre più medici fanno parte dei Consigli di ricerca (Advisory Boards) delle aziende farmaceutiche. Una gran parte di dottori ha oggi contatti con le case farmaceutiche attraverso questo canale.
I medici che partecipano a questi organi ricevono, oltre a una rimunerazione che raggiunge anche i 500 franchi per mezza giornata di lavoro, campioni di farmaci, regali e buoni per corsi di formazione continua. Tali contatti possono certamente essere utili per lo scambio di informazioni, ma, secondo alcune ricerche, influenzano il comportamento dei medici.
Spesso, infatti, questi ultimi prescrivono farmaci che vengono consigliati loro dall’industria farmaceutica, in modo da ridurre al minimo i rischi. È inoltre stato dimostrato che il costo delle prescrizioni è più elevato per i medici che hanno molti contatti con l’industria farmaceutica.
Per proteggere i pazienti dai potenziali abusi, l’ASSM ha modificato le sue linee guida. La revisione entrerà in vigore il primo di febbraio, ha spiegato all’ats il segretario generale dell’Accademia, Hermann Amstad.