the pharmaceutical industry and its statements

  Cari colleghi, amici e lettori di questo sito ,aprendo questa mattina il mio PC e sfogliando gli articoli presenti sul web non ho potuto notare 2 differenti situazioni industriali e due diversi modi di “vendere” alcune discutibili politiche aziendali.
 
Le aziende in questione e le differenti situazioni riguardano da una parte GSK con la sua scelta di chiusura del centro di ricerche di Verona dove si è trovato facile spiegare tale scelta con il seguente motivo tratto da un articolo dell’Arena di Verona del 06 Febbraio 2010 : “«Glaxo- dice ancora Crespi- ha motivato questa chiusura con il mancato raggiungimento degli obiettivi negli utili, che in un anno di crisi come il 2009 hanno toccato l’11% rispetto al previsto + 14%».” . Affermazione sconfessata dalla CGIL, CISL ed UIL che affermano nel loro comunicato stampa del 04 febbraio 2010 che “La “Glaxo”, presente in Italia dal 1932, ha ricevuto moltissimo dal “sistema Paese”: solo nel 2009, per citare gli ultimi fatti, ha ottenuto 24 milioni di euro per finanziare propri progetti di ricerca e – proprio oggi – “ci risulta che la casa farmaceutica più grande di Europa ha annunciato che gli utili sono aumentati del 66%, portandosi a 1.63 miliardi di sterline (2,6% miliardi di dollari)”.
 
Per Astra Zeneca appena uscita da una cessione di ramo di azienda apprendiamo grazie alle fonti sindacali e a notizie giornalistiche diffuse anche dalla Corporate ed Internal  Communication che “In primo luogo, sottolineiamo che la riduzione del personale attualmente in corso é dovuta all’esigenza di allineare le strutture aziendali ad un mercato farmaceutico modificatosi nel corso degli anni, oltre che alla necessità ineludibile di continuare a destinare risorse agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, per lo sviluppo dell’impresa e la tutela dei pazienti. In questa prospettiva, quindi, le iniziative adottate dall’Azienda devono reputarsi indispensabili al fine di garantirne la sostenibilità e di assicurare il futuro di quanti in essa operano.” E che “Parimenti impropria é l’affermazione secondo cui Astra Zeneca si sarebbe "arricchita con i soldi dei contribuenti": infatti, la commercializzazione di farmaci utili ai pazienti e, in quanto tali, rimborsati dal SSN, costituisce la legittima finalità dell’industria industria farmaceutica, senza che ciò possa essere frainteso quasi alla stregua di un’attività parassitaria.”
 
Senza volerci infilare in una discussione che potrebbe essere lunga, tediosa e senza sbocco alcuno, però alcune domande e qualche considerazione ci stanno in questa mia lettera.
 
–          Come mai in Italia le aziende farmaceutiche (e non solo quelle) hanno un braccio lungo lungo per avere aiuti dallo stato sotto forma di investimenti ed ammortizzatori sociali ed uno cortissimo se non inesistente per trovare soluzioni condivise con i lavoratori e lo stato quando si creano situazioni particolari ?
 
–          Come mai si vogliono chiudere e tagliare posti di lavoro parlando di profitti inferiori al 3 % di quello preventivato ? (il + 11 % sono bei soldi specialmente nel farmaceutico con fatturati di grandi moli) e non di fatturati ?
 
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