I medicinali al di sotto degli standard di qualità farmaceutici e quelli contraffatti possono costituire un rischio mortale. L’Interpol, la più grande organizzazione di polizia internazionale del mondo, stima che circa il 30% di tutti i farmaci nei Paesi in via di sviluppo sia contraffatto o di qualità scadente. Tutti i farmaci possono essere soggetti a contraffazione, che siano essi di marca oppure generici, medicinali salvavita oppure versioni generiche e poco costose di farmaci antidolorifici o antistaminici.
Un farmaco contraffatto può essere composto da un mix di sostanze tossiche e dannose, ma anche da preparazioni inefficaci o inattive. La contraffazione è più frequente laddove i sistemi regolatori e quelli di sicurezza sono meno efficaci. Nei Paesi più industrializzati, dotati di norme e sistemi di monitoraggio validi, l’incidenza delle medicine contraffatte è estremamente bassa – meno dell’ 1% del valore di mercato, sulla base delle statistiche fornite dai Paesi interessati.
Si stima, invece, che in alcune aree di Asia, Africa e America Latina, i prodotti farmaceutici contraffatti compongano appunto ben il 30% del mercato. Inoltre, è stato riscontrato che oltre il 50% dei farmaci acquistati su Internet da siti illegali, che nascondono il loro indirizzo fisico, era contraffatto.
La Global Pharma Health Fund (Gphf), un’organizzazione di beneficenza finanziata da Merck Serono, è impegnata nella lotta ai farmaci contraffatti. Fra gli strumenti che utilizza il Minilab, utilizzato per rilevare i farmaci contraffatti in modo rapido, semplice e affidabile: si tratta di due valigie dal peso di circa 30 kg l’una contengono un gran numero di kit per i test che gli operatori sanitari pubblici nei Paesi in via di sviluppo possono utilizzare per ispezionare i prodotti farmaceutici. I campioni di riferimento sono utilizzati per verificare l’identità e la concentrazione di 63 principi attivi in totale, compresi i farmaci anti-malarici, gli antibiotici, gli analgesici e gli antipiretici.