Epatite da integratori, ISS: casi in crescita. Accertato nesso con curcumina. Federsalus: “mancano evidenze”

“Abbiamo ricevuto segnalazioni di altri due casi di epatite da curcumina. E c’è ormai certezza del nesso tra la sostanza e l’evento avverso – epatite colestatica acuta, non  infettiva e non contagiosa – che ha interessato, a questo punto, 13 persone”. Lo rivela, all’Adnkronos Salute, Marco Silano, direttore dell’unità di nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità,  da giorni impegnato nelle analisi per dipanare il caso dei gravi effetti collaterali legati ad alcuni integratori a base di curcuma.

“E’ stato avviato sin dall’inizio, insieme alle Regioni, un sistema di segnalazione in tutte le Asl. E’ probabile, quindi, che si aggiungeranno altri casi”, spiega il ricercatore.

Il nesso tra epatite e la curcumina presente in questi integratori, continua il riceratore dell’Iss, “è ormai certo perché tutti i casi in cui è stata sospesa l’assunzione hanno avuto una risoluzione. E le persone che lo hanno assunto di nuovo, dopo essersi riprese, si sono ammalate nuovamente. La curcumina, infine, è l’unico elemento comune dei casi. Abbiamo escluso la presenza di micotossine e un possibile ruolo della piperina, presente solo in alcuni integratori segnalati”.

Gli scienziati non escludono alcuna ipotesi: “Stiamo valutando la possibile contaminazione con sostanze conosciute in letteratura come causa dell’epatite colestatica, come pure la possibile aggiunta volontaria di sostanze. Non si può escludere nulla”. Per quanto riguarda la tracciabilità “in Italia è immediata. E infatti le ditte coinvolte, volontariamente, stanno ritirando dal mercato i lotti coinvolti”. Più difficile ottenere la documentazione di tracciabilità in India, ma su questo “si sta lavorando” .

Federfarma – 28/05/2019


L’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato al 27 maggio 15 casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma. Sono in corso verifiche sul territorio da parte delle autorità sanitarie.

Di seguito si riportano i tre prodotti segnalati il 27 maggio associati ai casi di epatite colestatica acuta:

Si vanno ad aggiungere a quelli già segnalati nei precedenti avvisi:

Sono in corso le verifiche per individuare la causa responsabile dei casi di epatite.

In attesa delle analisi, i consumatori sono invitati a titolo precauzionale a sospendere temporamente il consumo di tali prodotti.

Ministero della Salute – 27 maggio 2019


Notizie correlate: La curcuma cura il cancro?


Elenco della normativa relativa agli integratori alimentari:

Normativa nazionale

Fonte Ministero della Salute


Nota: Nuove norme in materia di produzione degli integratori negli Stati Uniti comprendono le cosiddette regole per Good Manufacturing Practices (GMP). Queste regole rafforzano le norme per mantenere gli impianti di produzione e le attrezzature pulite e le materie prime pure e incontaminate. Le GMP garantiscono anche la corretta etichettatura, imballaggio e stoccaggio del prodotto finito. Negli integratori oggetto di allerta si ipotizza una sostanza epatotossica derivante dalla produzione indiana di curcuma


FederSalus su casi Curcuma: mancano ancora evidenze

FederSalus su casi Curcuma: mancano ancora evidenze, a disposizione delle autorità percondividere dati utili all’identificazione del rischio

L’Associazione rappresentativa delle aziende di integratori alimentari è a disposizione delle autorità competenti per accelerare le verifiche sui prodotti a base di curcuma

A fronte della legittima preoccupazione sollevata dalla segnalazione al 24 maggio da parte dell’Istituto Superiore di Sanità di 12 casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma, FederSalus sollecita le Autorità al rapido espletamento di tutte le verifiche necessarie, richiamandole al principio legale di proporzionalità nelle disposizioni delle misure di sicurezza
coerentemente alle evidenze oggi disponibili. L’Associazione ritiene inoltre opportuno che il consumatore valuti con il proprio medico, in caso di trattamenti farmacologici concomitanti ed in relazione al proprio stato di salute, l’assunzione di prodotti con curcuma, rispettando le dosi consigliate ed ogni altra indicazione utile alla loro corretta assunzione

Ad oggi, le Autorità non hanno identificato nessuna possibile causa degli effetti avversi; di contro, questa pianta è di tradizione e sicuro impiego alimentare, prevista ed ammessa dal Decreto Ministeriale 10/08/2018 per essere utilizzata negli integratori alimentari (parte “rhizoma edaetheroleum”). Anche il suo utilizzo come additivo alimentare (curcumina E 100) è stato giudicato sicuro dall’Autorità europea di sicurezza alimentare – EFSA – e previsto dalla legislazione europea (Reg. 1333/08).

FederSalus comunica che le aziende di produzione e commercializzazione di integratori alimentari stanno condividendo con le autorità di competenza tutti i dati utili alla tracciabilità dei prodotti ed alla possibile identificazione del rischio e stanno disponendo di ogni azione utile alla garanzia del consumatore.

L’Associazione infine, alla luce delle criticità emerse nell’individuazione di tutti i numeri di lotto dei prodotti correlati ai casi segnalati (7 su 12) e della mancata notifica ad alcuni degli operatori coinvolti, comunica nell’interesse della salute e della sicurezza dei consumatori la propria disponibilità a collaborare con le Istituzioni al fine di individuare le procedure utili a definire un sistema di vigilanza efficace.

FEDERSALUS

Associazione Nazionale Produttori e Distributori di Prodotti Salutistici

Comunicato 27 maggio 2019

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