False notizie. Vaccini: potrebbero provocare una mutazione genetica?

Riportiamo alcuni stralci dell’articolo “Vaccini: potrebbero provocare una mutazione genetica?” comparso il 29 agosto, al cui testo integrale rimandiamo.


In un articolo di Harold E. Buttram, MD; Susan Kreider, RN; Alan R. Yurko si sostiene che la scienza sa veramente poco su quanto i vaccini possano interagine con l’immunologia e la genetica umana.

L’articolo in questione analizza il lavoro di 3 ricercatori, John Martin, PhD, MD, Howard B Urnovitz, PhD e Dr. MG Montinari, che mostrano prove abbastanza convincenti sul fatto che si siano riscontrati cambiamenti genetici in pazienti in cui le reazioni vaccinali sembrano essere coinvolte. Anche se non ci sono prove che le reazioni vaccinali siano la causa del cambiamento genetico in questione vale la pena analizzare il lavoro dei ricercatori al riguardo.

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Un certo numero di anni fa, il dott. HH Fudenberg, immunologo di fama mondiale con centinaia di pubblicazioni al suo attivo, fece i seguenti commenti: “Un vaccino diminuisce l’immunità cellulo-mediata del 50%, due vaccini del 70% … tutto i vaccini tripli (MMR, DTaP) compromettono marcatamente l’immunità cellulo-mediata, che predispone a infezioni virali ricorrenti, in particolare l’otite media, nonché infezioni da lieviti e funghi. “

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Cosa sostiene lo studio?

Il nostro corpo ha memoria genetica delle sostanze estranee che incontra, compresi i vaccini, ma c’è anche un limite alle sostanze estranee che il nostro corpo può gestire prima che si manifesti un danno genetico. Da tenere presente che il limite cambia da persona a persona.

Sebbene Urnovitz non abbia approfondito la questione della “memoria genetica”, il suo riferimento ad essa può essere interpretato come una deduzione che i modelli genetici che ereditiamo dai nostri genitori sono influenzati e potenzialmente modificati nell’adattamento alle esposizioni ambientali durante la nostra vita.


Commento

Premessa

Nell’articolo si sostiene che più vaccini (cioè antigeni) si fanno più si “esaurisce” l’immunità cellulo-mediata (quella dei linfociti T) perché “c’è anche un limite alle sostanze estranee che il nostro corpo può gestire”.

I linfociti sono divisi in due sottopopolazioni: quelli derivati dal timo (cellule T) e quelli derivati dal midollo osseo (cellule B). I linfociti sono ripartiti in cloni e ogni clone si specializza nel riconoscimento di un Antigene (Ag) specifico per mezzo del suo recettore per l’Ag. Poiché il numero degli Ag è potenzialmente illimitato, questa specializzazione sembrerebbe gravare il sistema immunitario di un carico eccessivo, ma il complesso problema di dover provvedere a un numero infinito di cloni altamente specifici viene risolto grazie alla capacità dei geni per il recettore antigenico dei linfociti di riarrangiarsi in una serie di combinazioni pressoché illimitate. Ogni giorno ogni essere umano viene in contatto con migliaia di antigeni, senza con questo “esaurirsi”. Si cosideri per esempio che 10 vaccini contengono circa 200 antigeni mentre quando una zanzara punge ne trasmette decine di migliaia

Gli autori

John Martin, PhD, MD radiato dall’ordine per aver falsificato lavori per dimostrare un inesistente “Stealth Virus”

Howard B Urnovitz, PhD è fondatore e capo del settore Scienza e Strategia di Chronix Biomedical, Inc. Sostiene che l’HIV-1, il virus associato all’AIDS, è un virus ibrido scimmia/umano formatosi quando a 320.000 Africani, furono somministrati vaccini vivi antipolio sperimentali per via orale tra il 1957 e il 1959. Secondo lui sembra che normali retrovirus endogeni trovati in vacche, scimmie, roditori e uccelli, abbiano l’abilità di ricombinarsi con frammenti di altri virus in altre specie, uomo incluso, e formare nuovi virus chiamati chimere, praticamente nel corso di una notte. Il Dr Urnovitz pensa che è a causa di questi virus ibridi che molti Americani soffrono ora di malattie autoimmuni che impiegano dai 20 ai 40 anni a svilupparsi.  Ed aggiunge anche che…. “vi è una forte probabilità che non esistessero retro virus umani prima dei vaccini antipolio.” (Estratto da The Vaccine Reaction, aprile 1996, pubblicato dal National Vaccine Information Center.)

Dr. MG Montinari, dirigente l’ufficio sanitario della polizia dell’VIII reparto mobile di Firenze, ha fino ad oggi in cura migliaia di pazienti fra cui oltre 6.000 malati di “autismo da Vaccino”. È stato sospeso per sei mesi dall’Ordine dei medici dopo che aveva pubblicato un libro nel quale presentava il suo metodo per curare l’autismo senza alcuna prova scientifica con integratori e prodotti omotossicologici (simili a quelli omeopatici). Prescrive anche alcuni prodotti brevettati da lui stesso, prodotti da una casa farmaceutica di Napoli. La moglie si occupa del laboratorio di analisi e della contabilità. Si è specializzato nella consulenze delle famiglie nelle battaglie legali contro le aziende farmaceutiche.

Dr. HH Fudenberg, radiato dall’Ordine dei Medici della Carolina del Sud nel 1995 per uso di stupefacenti. Fudenberg ha pubblicato una sua ricerca nella rivista Brief Biotherapy (ora interrotta) nel 1996, in cui concludeva che “Quindici dei pazienti [True Autism] hanno sviluppato sintomi di autismo entro una settimana dall’immunizzazione con il vaccino [MMR]. Questo lavoro è stato citato da Andrew Wakefield radiato per aver pubblicato su Lancet nel 1998 un falso studio che metteva in correlazione vaccini con autismo, “la beffa medica più dannosa degli ultimi 100 anni”. Il lavoro di Wakefield doveva servire da supporto scientifico per chiedere danni miliardari alle aziende produttrici di vaccini.

Ogni altro commento ci sembra superfluo.

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