Farmaci: da 118 esperti Usa ‘ricetta’ per abbassare prezzi anticancro

Roma, 23 lug. (AdnKronos Salute) – Da un gruppo di 118 oncologi americani una possibile ‘ricetta’ per ridurre l’alto costo dei farmaci contro il cancro. I loro consigli a supporto della richiesta avanzata da gruppi di pazienti sono descritti sulla rivista ‘Mayo Clinic Proceedings’. I prezzi dei farmaci oncologici “stanno influenzando la cura dei malati e il nostro sistema sanitario”, afferma l’autore Ayalew Tefferi, ematologo della Mayo Clinic.

“Il reddito medio familiare lordo negli Stati Uniti è di circa 52.000 dollari l’anno. Per un paziente assicurato che ha bisogno di una terapia che costa 120.000 dollari l’anno, le spese ‘out-of-pocket’ possono arrivare a 25.000-30.000 dollari: oltre la metà del suo reddito”, avvertono gli esperti.

Il gruppo cita uno studio del 2015 pubblicato sul ‘Journal of Economic Perspectives’, che ha evidenziato come i prezzi dei farmaci anticancro siano aumentati di 8.500 dollari l’anno negli ultimi 15 anni. “Se si considera che il cancro interesserà una persona su 3 e che le recenti tendenze ‘al ribasso’ delle coperture assicurative hanno messo un pesante onere finanziario sui pazienti, ci si rende conto subito che la situazione non è sostenibile. E’ tempo di un cambiamento”.

Ed ecco come gli esperti suggeriscono di intervenire: creare un meccanismo di revisione post-marketing che proponga un prezzo equo per i nuovi trattamenti, che si basi sul valore della cura per i pazienti e per il sistema sanitario; lasciare che sia il programma Medicare a negoziare i prezzi dei farmaci; far sì che il Patient Centered Outcomes Research Institute, creato attraverso l’Affordable Care Act, valuti i benefici dei nuovi trattamenti e che organizzazioni simili includano i prezzi dei farmaci nelle loro valutazioni sul valore del trattamento; consentire l’importazione di farmaci contro il cancro attraverso le frontiere per uso personale (ad esempio, i prezzi in Canada sono circa la metà degli Stati Uniti).

Ancora, approvare una legge per impedire che le aziende farmaceutiche ritardino l’accesso ai farmaci generici; riformare il sistema dei brevetti per rendere più difficile prolungare inutilmente l’esclusività del prodotto; infine, incoraggiare le organizzazioni che rappresentano gli oncologi e i pazienti a prendere in considerazione il valore complessivo di farmaci e trattamenti nella formulazione delle linee guida.

Focus.it Scienza – 23/07/2015

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