FARMACI, LIBERTA’ DI SCELTA IGNORATA


    Non sono in pericolo la ricerca e molti posti di lavoro nell’industria farmaceutica, di cui molte aziende sono ubicate in provincia?

Dove è andata finire la libertà di scelta da parte dell’assistito per quanto riguarda i farmaci? Non sono in pericolo la ricerca e molti posti di lavoro nell’industria farmaceutica, di cui molte aziende sono ubicate in provincia? Questi due allarmi sono stati lanciati dal capogruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone, che ha presentato un’interrogazione sulla recente disposizione dell’assessorato regionale Sanità che ha modificato le norme sulle prescrizioni rilasciate dai medici di famiglia. I quali possono indicare sulla ricetta il principio attivo e non più la denominazione del farmaco. Bisogna precisare che i medici di base non sono obbligati a prescrivere il farmaco generico, anche se potranno essere convocati per darer spiegazioni dai competenti uffici delle Asl in presenza di un certo numero di precrizioni di farmaci diciamo così «griffati» allorquando sono in commercio quelli cosiddetti generici. L’assessorato ha preso questa decisione in previsione, prevedibilmente, di un risparmio sulla spesa farmaceutica (che comunque nel Lazio e nella nostra Asl è in progressiva diminuzione). Pallone obietta anche su questo: «I presunti risparmi non sembrano attendibili visto che l’art. 7 del D.L. 347/2001 stabilisce che la differenza di prezzo sia a carico degli assistiti con l’eccezione di pensionati di guerra titolari di pensioni vitalizie». «In queste delibere – sottolinea l’esponente azzurro – emerge un orientamento finalizzato all’imposizione dei generici come prodotto di massa scelto a priori. Oggi le aziende farmaceutiche contribuiscono alla ricerca per oltre il 90% e la valorizzazione indistinta dei generici rischia di inibire gli sforzi compiuti dalle realtà imprenditoriali nella realizzazione di medicine più efficaci e con minori effetti collaterali». All’assessore Battaglia si chiede perciò di conoscere quali iniziative intenda assumere per evitare altri disoccupati. Ricorda infatti che nel settore sono stati licenziati già cinquemila informatori farmaceutici.
Con un’altra interrogazione, il capogruppo forzista segnala fa «fase di profondo disordine organizzativo e funzionale» dell’Agenzia reginoale 118, attualmente senza direttore generale e le difficoltà che stanno attraversando in questi giorni alcuni pronto soccorso degli ospedali laziali a causa di carenze di personale ed organizzative. In alcune strutture mancano barelle ed autoambulanze ed al momento disfunzioni si registrano anche per il servizio di elisoccorso dal momento che sono state annullate ben due gare di appalto. Pallone sollecita perciò «il regolare ed efficace funzionamento dei servizi dell’emergenza».
L. Ser.  Il Tempo del 25/01/2008  ed. FROSINONE  p. 3  

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