Integratori in farmacia, dati Ims: comparto dinamico con quasi 2,2 miliardi di fatturato

Un fenomeno da notare è «il numero enorme di aziende che agiscono in questo mercato, che quindi risulta molto frammentato: per fare un esempio abbiamo preso aziende con un fatturato superiore ai 200mila euro e sono risultate 546 imprese, che costituiscono il 98% del mercato».

Francesca Giani – Mercoledì, 11 Febbraio 2015 – Farmacista33

Se il contesto della farmacia è di un fatturato complessivo che nel 2014 si mostra in leggera flessione, pur a fronte di una generale domanda di salute che tiene, il settore della libera vendita continua a crescere, con un peso che, rispetto all’etico, passa dal 37,5% del 2012 al 39,5% del 2014. All’interno di questa dinamica, particolarmente significativo si mostra il mercato degli integratori che fanno registrare una crescita più veloce degli altri prodotti di libera vendita, con un +7,3% e un fatturato che raggiunge quasi 2,2 miliardi di euro.

È questo il quadro che emerge dall’intervento di Sergio Liberatore, general manager di Ims Health, all’interno della conferenza stampa di presentazione di Farmintegra, il progetto di formazione e informazione sugli integratori alimentari, basato su un corso Fad con crediti Ecm per il 2015 e 2016, dedicato a titolari e collaboratori e lanciato da Federfarma e Aiipa, associazione italiana industrie prodotti alimentari.

«Il fatturato delle farmacie nel 2014» spiega Liberatore «si mostra in leggera flessione rispetto al 2013 (-0,3%), fermandosi a 24,8 miliardi di euro, ma la domanda di salute generale ha invece tenuto, con un aumento nei volumi (+0,6, pari a 15 milioni di confezioni), per un totale di 2,5 miliardi di unità. Un risultato che è legato al progressivo cambiamento del mix dei prodotti erogati in farmacia – con il mercato di libera vendita che, nel tempo, è cresciuto rispetto all’etico, passando dal 37,5% del 2012 al 39,5% dell’anno scorso – ma soprattutto al calo del 2,2% del fatturato dei farmaci da prescrizione (pari a -340 milioni di euro), con una riduzione del prezzo medio dovuto alle scadenze brevettuali per il 2014 del 3,6% e ancora più evidente nel medio periodo, con un passaggio da 11,9 euro del 2008 a 9,25 di oggi, a fronte invece di un +1,4% in volumi».

Interessante, in questo contesto, la dinamica del mercato della libera vendita, «che genera 11 miliardi di euro di fatturato nel 2014, in crescita del 3%, di cui l’89% viene fatto in farmacia, per un totale di 9,8 miliardi di euro e un aumento del 2,9%, mentre la parafarmacia ha quota 6,6% e i corner della Gdo il 4,2%, con un aumento rispettivamente del 4,2% e del 4,6%». Focalizzando l’analisi sulla farmacia, a «spiccare sono gli Otc, con 5,1 miliardi di fatturato e una crescita del 4,1%. In aumento anche il prezzo medio: siamo arrivati a 10,60 euro, segnando un +3,6%».

Di questo mercato, «il 42% è rappresentato dagli integratori, che hanno registrato una crescita più veloce degli altri prodotti a libera vendita, con un +7,3% contro una media del 2,9%. Il mercato è arrivato a sfiorare i 2,2 miliardi di fatturato, per circa 147 milioni di confezioni, con un aumento in volumi del 5,5%. Interessante anche il prezzo medio per confezione che è arrivato intorno ai 15 euro».

Per quanto riguarda i settori più rappresentativi, «l’area dei probiotici, che in farmacia genera 285 milioni di fatturato, segna un aumento del 9,7% a valori e del 6% a volumi, con un prezzo medio di 14 euro, che è nella media. Altra area è l’analgesia e dolori muscolari: 103 milioni il fatturato, crescita a doppia cifra di 11,9% (7,7% in volumi) e prezzo medio più alto, pari a 18,20 euro. Ma c’è anche l’area ginecologica, con 78 milioni di fatturato, che mostra una crescita del 5,3% a valori e del 6,5% in volumi, e un prezzo medio di quasi 24 euro».

Un fenomeno da notare è «il numero enorme di aziende che agiscono in questo mercato, che quindi risulta molto frammentato: per fare un esempio abbiamo preso aziende con un fatturato superiore ai 200mila euro e sono risultate 546 imprese, che costituiscono il 98% del mercato».

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Un mercato quasi impermeabile alla crisi, che cresce velocemente e regala all’Italia il primato per valori di vendita in Europa occidentale. E’ luna di miele fra il Belpaese e gli integratori alimentari: con un fatturato di quasi 2,2 miliardi di euro (+7,3% rispetto al 2013), nel 2014 sono state vendute nella Penisola circa 147 milioni di confezioni e l’80% di queste (90% per valore) è passato dal canale delle farmacie. E’ in questo scenario, fotografato dai dati Ims Health, che si inserisce l’accordo siglato fra Federfarma e Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) per il progetto di formazione e informazione sugli integratori ‘FarmIntegra’.

12 febbraio 2015 – PharmaKronos

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