(ISF), per una buona pratica 1

L’Informazione Scientifica sul Farmaco (ISF), dato il suo ruolo cruciale in medicina e in sanità e il coinvolgimento attivo e passivo di moltissimi attori, è da sempre oggetto di attenta osservazione, analisi, provvedimenti e discussioni. Un Gruppo di Lavoro interdisciplinare ha elaborato e pubblicato un documento programmatico che contiene alcune definizioni concettuali e pratiche, nel quale inoltre si identifica l’opportunità di costituire un Osservatorio autonomo e indipendente che sia in grado di produrre un flusso continuo di dati attraverso la rilevazione e il monitoraggio della ISF.
Lo studio pilota qui presentato, condotto su un campione di Medici di Medicina Generale (MMG), ha avuto una duplice finalità: documentare la quantità, la tipologia e le opinioni dei medici sulla ISF fornita dagli “informatori”, e verificare la fattibilità di tale Osservatorio permanente.
< Sono stati contattati oltre 1.300 MMG per effettuare 310 interviste vis-a-vis, della durata media di 25 minuti. Dall’analisi dei dati risulta che gli informatori ricevuti settimanalmente in media da ogni medico sono 11, e che in ogni visita vengono presentati in media 5 farmaci, o meglio marchi commerciali, di cui due in modo più approfondito e tre solamente “ricordati”; dato che notoriamente il tempo concesso a ciascun informatore è piuttosto limitato, si evince come siano predominanti tecniche di comunicazione tipicamente pubblicitarie, piuttosto che finalità di trasferire informazioni tese a facilitare il miglior e più appropriato utilizzo del farmaco presentato.
Inoltre circa un terzo dei medici intervistati ha ricevuto informazioni attraverso documenti estratti da siti internet: ciò permette al singolo informatore scientifico di fornire dati più recenti e di elaborare un’informazione personalizzata, ma con materiale difficilmente “depositato” ed approvato a livello di AIFA. Infine, per quanto riguarda la qualità dell’ISF percepita dal medico, dei tre parametri monitorati – completezza, utilità/utilizzabilità, credibilità – quest’ultimo è quello nel quale è stato espresso il punteggio più basso. Concludendo, l’indagine condotta, già attraverso il primo set di dati descritto in questo articolo, dimostra come sia possibile monitorare vari parametri quali-quantitativi dell’ISF, e di trarre da essi alcune indicazioni preliminari che potranno essere meglio verificate in successive analisi più dettagliate e in indagini più allargate.
Autori:
Giampaolo Velo(1), Maurizio Bassi(2), Giovanni Apolone(3), Marta Rossi(3), Norina Buscone(4), Vilma Scarpino(5), Paolo Rizzini(2)
(1) Farmacologia Medica, Reference Centre for Education and Communication within the WHO Programme for International Drug Monitoring,Università e Azienda Ospedaliera di Verona
(2) Fondazione Smith Kline, Milano
(3) Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano
(4) Carat Italia, Milano
(5) Doxa Italia, Milano

Da www.economiasanitaria.it

Exit mobile version