La pubblicità sui farmaci ha bisogno di “malati immaginari”

Se non ci sono bisogni non si vende il prodotto e se il bisogno diventa emergenza medica, il prodotto vende anche meglio. E così per vendere meglio i farmaci, gli integratori e le omeopatie si diffondono messaggi di panico.

Pubblicato il novembre 11th, 2015 da Grazia Musumeci – benessere.guidone.it

La glicemia normale si aggira intorno ai 125mg/dl. Il colesterolo normale va sui 240mg/dl. La pressione sanguigna normale è 140/90. E allora come mai voi, che leggete queste righe, state rabbrividendo? Come mai non vi risultano i conti? Come mai il vostro medico vi dice invece che il colesterolo a 240 è troppo alto e che la pressione dovrebbe essere 120/80 ?

La colpa è tutta del mercato pubblicitario dei farmaci, e non solo. Se non ci sono bisogni non si vende il prodotto e se il bisogno diventa emergenza medica, il prodotto vende anche meglio, dato che la gente ha paura e corre ai ripari. E così per vendere meglio i farmaci, gli integratori e le omeopatie si diffondono messaggi di panico, da un lato, e dall’altro lato messaggi volti a credere che qualsiasi cosa -anche un bambino troppo vivace- è una malattia da curare con l’aiuto di un farmacista!

Il risultato è che la gente si rivolge ai medici con questi parametri sballati in testa, e i medici a loro volta cominciano a credere al bisogno della massa e ad adeguarsi. Non dimentichiamo le “mode”, come le allergie, le intolleranze alimentari e i problemi sessuali che “tirano” tantissimo sul mercato per cui basta davvero poco a scatenare il panico e la ricerca del prodotto migliore. Vi siete mai chiesti come mai avete bisogno del Viagra per fare sesso quando esistono cibi, nei vostri piatti, che hanno lo stesso effetto gratis? E come mai ci vuole l’integratore vitaminico “per lei, per lui e per il bambino” se le vitamine sono uguali per tutti?

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