L’AIISF DI TARANTO HA INCONTRATO L’ON. PIERFELICE ZAZZERA PER DISCUTERE DEI PROBLEMI DEGLI ISF. 28/03/09

On. Pierfelice Zazzera, (Idv)
ZAZZERA, PALAGIANO e MURA. – Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
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Per sapere – premesso che:
l’informatore scientifico del farmaco (ISF) ricopre un ruolo molto importante nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e del settore farmaceutico; l’ISF ha il compito di presentare ai medici, ai farmacisti e ai veterinari i nuovi prodotti medicinali, dietetici e erboristici, indicandone l’efficacia terapeutica, la composizione, le controindicazioni, la posologia e le modalita’ di impiego; il professionista ISF inoltre, raccoglie informazioni sulla diffusione dei farmaci, nell’ambito ospedaliero svolge attivita’ di monitoraggio sulle gare di appalto per la fornitura dei medicinali e vigila sull’osservanza delle norme relative alla farmacovigilanza; l’attivita’ dell’ISF dimostra che il ruolo di questo professionista non e’ quello di operatore commerciale, considerato che il farmaco e’ un bene pubblico; inoltre l’ISF deve avere una grande competenza nel settore scientifico per poter svolgere correttamente la sua attivita’; la recente chiusura di grandi multinazionali del farmaco in Spagna, in Belgio, in Svizzera, in Inghilterra e in America, e’ sintomo di una grave crisi trasversale dell’industria del farmaco che sta avendo ripercussioni anche nel nostro Paese; in Italia si registra la perdita di oltre 4 mila posizioni lavorative negli ultimi due anni, e si stima che da qui al 2010 ci saranno altri 5 mila esuberi; la categoria piu’ a rischio di licenziamenti e’ proprio quella degli informatori scientifici del farmaco, e cio’ anche a causa dell’assenza di una politica industriale di ampio respiro; in particolare, l’uso strumentale del trasferimento di ramo d’azienda comporta licenziamenti collettivi di ISF, in contrasto con le leggi vigenti e al contempo, garantisce ingenti profitti; secondo Carmelo Carnovale, segretario generale SLF Cobas lavoro privato, sindacato dei lavoratori dell’industria farmaceutica, la conseguenza di questa indiscriminata pratica della cessione e’ che le aziende che prendono in carico rami d’azienda inesistenti hanno interesse solo a gestire i contratti dei lavoratori che hanno "acquistato" in modo che costino loro meno di quanto le aziende cedenti hanno pagato nelle cessioni e non hanno alcun interesse a svolgere il Servizio di informazione sui farmaci e di farmacovigilanza, previsti dalle norme che regolano la materia»; oltre ad essere grave che nel settore dell’informazione scientifica si creino rami autonomi nella ricerca-sviluppo-produzione e commercializzazione dei farmaci, la condizione di precarieta’ lavorativa degli ISF in questo contesto non puo’ che aggravarsi, visto che le imprese, dopo poco tempo dalla cessione dei lavoratori, possono procedere a nuove assunzioni con contratti a tempo determinato o a termine -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato nella presente interrogazione e quali iniziative intenda assumere al fine di preservare la stabilita’ lavorativa degli ISF, professionisti nel settore farmaceutico, che negli ultimi anni, a causa della pratica indiscriminata della cessione di rami d’azienda, stanno subendo licenziamenti collettivi. (5-01225)

af

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